sabato 22 dicembre 2007

I MUGHEN ..DAL CENTRO DELLA TERRA

Finalmente la realtà musicale italiana torna ad emozionare: "dalcentrodellaterra "è il primo album, di un duo già noto agli amanti del cantautorato di qualità, i Mughen.

Sotto altre vesti c'è chi ha già imparato ad apprezzare Andrea Moscianese con i Giuliodorme e Daniele "Mr.Coffee" Rossi come musicista impegnato in produzioni di artisti tra cui i Tiromancino, Riccardo Senigallia, Roberto Angelini e Marina Rei.

Ora però si respira aria nuova e il duo si misura con un progetto totalmente nuovo.


In effetti con l'uscita dell'album si chiude un percorso di note che inizia nel 2002 e attraversa luoghi che vanno dalla Capitale, passando per l'Abruzzo e il litorale laziale di Fregene per finire sulle colline eretine di Monterotondo, a nord di Roma.
Di scuola romana si è già parlato tanto, forse troppo, ma la differenza, pur facendo innegabilmente parte di questa scena, è che nei Mughen c'è qualcosa di nuovo: un ritmo acustico ed elettrico che si fonde in perfetta sintonia, producendo il giusto mix tra pezzi in cui il pianoforte è lo strumento principale e altri di cui sono protagonisti chitarre e synth.
Il risultato è che il disco non lo ascolti una volta sola per poi riporlo tra gli altri, ma diventa un highlight dell'i-pod.
La scaletta dell'album è decisamente ben bilanciata: ci sono ballate come la title track, in cui il morbido giro di pianoforte si apre raggiungendo il climax per poi ripartire nuovamente come nella miglior tradizione inglese.
Ma si da spazio anche a canzoni che aumentano i battiti tra cui' Eri una cosa mia ',in cui il piede automaticamente tiene il tempo,' Il bersaglio' con la partecipazione di Daniele Silvestri e Brucio, primo singolo di questo lavoro.

Splendida la traccia numero 4 ,'Le mani sporche di te', immagine romantica accompagnata da un sound deciso che sorprende alternando archi, chitarre elettriche ed effetti che legano le note in maniera fluida.
'Ridi forte' chiude il disco con una sorta di ninna nanna che tiene incollato chi ascolta fino alla fine, con un singolo suono.
Mi piacerebbe pensare che nonostante escano con un'etichetta indipendente come la Except, che probabilmente incontrerà degli ostacoli nel rendere questo album noto alla massa, ci sia ancora qualche lucida mente tra chi gestisce le programmazioni delle tv e delle radio musicali, in grado di credere profondamente nelle capacità di artisti emergenti con talento, come questi due profondi musicisti.

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