martedì 22 luglio 2008

L'INVENZIONE DEI FORI IMPERIALI

L'invenzione dei Fori Imperali - Demolizioni e scavi: 1924-1940
Musei Capitolini
Piazza del Campidoglio, 1
I municipio
da Mercoledì 23 Luglio a Domenica 23 Novembre
da martedì a domenica ore 9.00 - 20.00



In mostra le trasformazioni del tessuto urbano di Roma, dalla metà degli anni Venti fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
140 opere, tra foto, dipinti, affreschi e sculture antiche, in un percorso che vede esposte opere provenienti dal Museo di Roma e dall’Archivio Fotografico Comunale, dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna e dai Musei Capitolini.
Una ricca selezione per documentare le demolizioni e gli scavi nella vasta area del Foro di Augusto, Foro e Mercati di Traiano, Foro di Cesare e Foro di Nerva, il cui recupero e ripristino scenografico erano stati realizzati per rafforzare l’ideale continuità storica della Roma fascista con l’epoca imperiale.Tra le tante opere, una veduta di Mario Mafai, Foro di Traiano, del 1930, rappresenta una splendida testimonianza della riflessione degli artisti della Scuola Romana sulle trasformazioni del secolare paesaggio urbano.

a cura di: Zètema Progetto Cultura in affidamento dal Comune di Roma
Contatti:
tel. 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 22.30
e-mail info.museicapitolini@comune.roma.it
sito ufficiale www.museicapitolini.org

mercoledì 16 luglio 2008

MEDICINS SANS FRONTIERES

Summit europeo sul mediterraneo
MSF chiede a tutti i partecipanti di migliorare le condizioni di ricezione per gli immigrati che arrivano sulle coste europee
11/07/2008

Bruxelles/Roma, 11 luglio 2008 –

In occasione del lancio dell' "Unione per il Mediterraneo" prevista a Parigi per domenica al Summit dell'Unione europea, l'organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) chiede ai partecipanti di migliorare urgentemente le condizioni di accoglienza per gli immigrati che arrivano sulle coste meridionali d'Europa.
Dal 2000, MSF fornisce assistenza medico umanitaria d'emergenza e monitoraggio sanitario agli sbarchi di migranti che raggiungono le coste europee. MSF è molto preoccupata per le condizioni di queste persone e chiede a tutti gli Stati coinvolti di assicurare che vengano loro forniti standard minimi di accoglienza. MSF chiede che gli Stati membri non limitino la loro cooperazione con i partners mediterranei al solo controllo delle frontiere, ma che migliorino anche le condizioni di accoglienza per i migranti in accordo con le leggi internazionali e che garantiscano anche l'accesso alle procedure d'asilo, oltre alla fornitura di supporto medico.
"L'aumento dei controlli e della sorveglianza non stanno frenando coloro che tentano di raggiungere l'Europa", dichiara Antonio Virgilio, Capo Missione di MSF in Italia. "Queste persone stanno fuggendo da guerra, fame e da condizioni di vita estreme: l'unica possibilità è di intraprendere quel viaggio pericoloso. Così adesso affrontano maggiori rischi, viaggiano in imbarcazioni più piccole e precarie e per più giorni rispetto al passato. Nel 2008, il nostro team medico a Lampedusa ha rilevato che i migranti hanno bisogno di maggiore assistenza medica rispetto al passato. Molti arrivano in pessimo stato, sotto shock, con febbre e scottature per il sole, a causa delle dure condizioni nel lungo viaggio in mare".
Il team di MSF in Marocco ha notato che l'incremento dei controlli alle frontiere lungo le coste del Marocco e della Spagna ha avuto un notevole impatto sulle rotte dei migranti. Come risultato, stanno aumentando i viaggi a bordo di imbarcazioni dal sud della Mauritania e del Senegal verso le Isole Canarie e ciò rende il loro viaggio più lungo e difficile.
Per rispondere ai bisogni sanitari dei migranti, MSF ha sviluppato negli anni scorsi programmi medici d'emergenza sulle coste di alcuni paesi: Spagna (Tarifa, Ceuta e Mellilla e Isole Canarie), Italia (Brindisi, Lampedusa), Marocco e Grecia. In quanto agenzia internazionale di aiuto medico, la necessità di MSF di essere presente ai punti d'ingresso dell’Europa è un fattore indicativo della mancanza di un'adeguata assistenza medica attualmente disponibile per questi migranti.
Nell'isola italiana di Lampedusa, MSF fornisce un iniziale screening medico per coloro che arrivano a bordo delle imbarcazioni. Una media di 12-15mila persone approdano ogni anno sull'isola, tuttavia l’autorità sanitaria regionale non garantisce alcuno di questi servizi.
Quest'anno le equipe mediche di MSF a Lampedusa hanno registrato un notevole incremento nel numero di persone che sono arrivate sull'isola. Tra gennaio e giugno 2008 si sono verificati 146 sbarchi, rispetto ai soli 71 nella prima metà del 2007. Il team di MSF a Lampedusa ha rilevato anche un cambiamenti nel tipo di popolazione che affronta il viaggio in barca: ci sono più donne (+11%) e bambini (+ 4,6%) e attualmente oltre il 30% di persone provengono dal Corno d'Africa, da paesi in guerra come la Somalia.
Anche per la Grecia si può confermare un significativo incremento nel flusso di migranti rispetto agli anni scorsi. Ad esempio, nel centro di detenzione dell'isola di Lesbo, il numero di casi registrati nei primi cinque mesi del 2008 è stato più del doppio del numero totale di arrivi nel corso del 2004.
Come in Italia, nel Centro di permanenza temporanea vicino al porto greco di Patrasso, l’equipe medica di MSF ha registrato nuovi cambiamenti nella popolazione di migranti in arrivo: da una predominanza di Curdi a quasi esclusivamente Afgani.
Le persone che arrivano da paesi in guerra dovrebbero essere considerate come potenziali richiedenti asilo e all'arrivo dei migranti dovrebbe anche essere loro fornita un'adeguata informazione sulle procedure d'asilo. L'anno scorso la sola Grecia ha ricevuto più di 112mila migranti irregolari. Eppure, su un totale di circa 25mila richieste d'asilo, solo a 8 è stato concesso lo status di rifugiato.

http://www.medicisenzafrontiere.it

domenica 6 luglio 2008

TEATRO AUGUSTA AURICA -BASILEA


VIVA ITALIA -TARANTA FESTA

Taranta festa 11-12-13 luglio 2008 teatro Augusta Aurica -Basilea

















































Nel I secolo a. C., la massima autorità romana nel campo dell'architettura, Vitruvio, supponeva che i suoi predecessori conoscessero molto bene come progettare un teatro in modo da enfatizzare la voce umana. "Seguendo le regole della matematica e il metodo musicale, essi fecero in modo che le voci dalla scena si diffondesse più chiaramente e dolcemente verso le orecchie degli spettatori...strutturando i teatri in pieno accordo con la scienza dell'armonia, gli antichi riuscivano ad accrescere la potenza della voci", scriveva Vitruvio.
Scrittori posteriori hanno supposto che l'eccellente acustica di Epidauro, costruito nel quarto secolo a. C., potrebbe essere dovuta alla direzione prevalente del vento (che soffia principalmente dalla scena verso il pubblico), o potrebbe essere un effetto generale del teatro greco dovuto al ritmo particolare del discorso o all'uso delle maschere che agivano come altoparlanti. Tale uso era largamente diffuso nel teatro romano. Ma nessuna di queste spiegazioni chiarisce perché una moderna rappresentazione teatrale , ancora oggi di tanto in tanto messa in scena, possa essere ascoltata molto distintamente in una giornata priva di vento.

Si suppone che la risposta potrebbe essere collegata al modo in cui il suono viene riflesso dalle superfici corrugate. Un esempio clamoroso del genere è quello fornito dalla superficie a gradini di una ziggurat Maya in Messico, o Metaponto, dove il battito delle mani o i passi di una persona riproducono un suono simile al cinguettio degli uccelli o alla pioggia che cade. gli studiosi hanno calcolato come le file dei sedili di pietra a agiscono sulla riflessione del suono, giungendo alla scoperta che le frequenze più basse di 500 hertz vengono smorzate maggiormente rispetto alle frequenze più alte.

Ogni trasformazione di un concetto formale in senso genuino e fecondo porta come conseguenzauna nuova concezione dell’intero campo che da esso viene dominato e ordinato".E. Cassirer








Da indagini dirette e controlli tecnici e scientifici ,puntigliosamente rifatti su ogni momento prestazionale dell'impianto teatrale, si è arrivati ad una revisione di molte ipotesi tradizionalmente correnti.Indubbiamente, lo schema di lavoro, gli obiettivi presupposti, gli strumenti adottati per rileggere e ricollocare una tipologia apparentemente intoccabile ed ormai universalmente descritta e situata nella storia dell'architettura classica ed in quella, più specifica, della forma teatrale, sollecita molte riflessioni ed obbliga, ad ampi ripensamenti.








Se volessimo chiosare la frase di Cassirer, dovremmo rilevare che effettivamente la nuova proposizione della tipologia teatrale, per le incidenze concettuali morfologiche, comporta una rilettura a tutto campo della struttura, costringendoci a rivedere non solo le tematiche costruttive, ma le stesse ragioni delle scelte geometriche. Verrebbe voglia di utilizzare, in chiave tecnologica, il concetto espresso dal Russell nei' Principia mathematica ',con la definizione della propositional function: si tratta cioè non di un giudizio di valore, ma di un paradigma a cui ricondurre una classe di giudizi. L'organizzazione dello spazio drammatico non è solamente e biunivocamente conseguenza dei modelli di utilizzazione delle classi funzionali sottostanti, ma è, invece, principalmente collegata al rapporto simbolico fra la rappresentazione e la partecipazione. Ne viene fuori una qualità organizzativa dell'intero territorio della rappresentazione collegata al sistema di funzioni che vede interattive le figure recitanti, quelle osservanti e l'intenzionalità demiurgica del testo: la complessità formale che ne consegue è diretta conseguenza dell'altrettanta complessità funzionale, perché la distribuzione dell'oggetto è mimesi della distribuzione delle idee e delle ripercussioni civili delle stesse. La forma generale della funzione, quale potrebbe apparire a tutta prima nei tracciati curvilinei e nelle alzate di monta delle gradinate, non è l'immagine trasposta delle diverse variabili di concepimento del teatro, dell'impianto progettuale genericamente inteso, ma è una rappresentazione variabile dei nessi che legano i diversi parametri di destinazione e d'uso. Praticamente è come se lo spazio potesse assumere, di volta in volta, una serie di qualità che gli derivano dalle funzioni elementari primigenie e dai significati specifici che l'azione avrebbe imposto agli attori ed agli spettatori. Dunque, rispetto all'annosa questione della dipendenza diretta dell'assetto morfologico dalla destinazione funzionale, tante volte imposta dal movimento moderno come causalità di primo grado, l'analisi del saggio (non nelle sue parti pur coerenti ed articolate, ma nella sua ricostruibile totalità) ci spinge ad affermare che esista una netta distinzione fra il concetto come forma ed il suo contenuto, ossia fra l'idea di teatro come entità culturale e l'oggetto teatro come struttura operante. Fra la natura funzionale e formale dell'oggetto e la configurazione usata dello stesso corrono, dunque, molti nessi logici, non tutti conseguenti, cosicché non è vero che le tecnologie corrispondono al disegno di utilizzazione ed alle categorie di fruitori in modo diretto: anzi le scelte disponibili sono ampie ed aleatorie, inclassificabili in un rigido concetto sinergico fra forma e funzione, anche perché lo spazio è categoria non fisica, ma concettuale. Verrebbe voglia di riprendere, trasferendoli all'architettura, le tematiche avanzate da un filosofo della scienza - per la verità tardo epigono kantiano, - che l'intuizione particolare, che è sempre hic et nunc, non è più la base da cui parte l'astrazione che condurrà al concetto, essendo questo produzione intellettuale, però egualmente essa ha un ruolo estremamente rilevante: è l'elemento catalitico. Ossia è proprio l'intuizione particolare il motivo originario, sebbene contingente, dell'applicazione di concetti che già si hanno o della produzione di nuovi.








Sono riflessioni di chi,da anni,si sforza di rileggere in modo non trionfalistico, e neppure scioccamente pessimistico, il ruolo della cultura tecnologica nella definizione, conformazione, uso e trasformazione degli spazi per gli uomini.

Antonio Infantino






Gor'kij: "È un artista colui che, elaborando le proprie impressioni soggettive, sa scoprirvi un significato oggettivo generale ed esprimerle in una forma convincente."