sabato 28 giugno 2008

BRIGADA INTERNAZIONALE & DANIELE SEPE ' NOSTRA PATRIA E' IL MONDO INTERO'


BRIGADA INTERNAZIONALE - L'orchestra multietnica diretta da Daniele Sepe

In distribuzione in tutti i negozi di dischi,da ieri,l'ultima "fatica" discografica di Daniele Sepe,che ,in sinergia della Brigada internazionale,orchestra multietnica nell'accezione piena del termine,ha partorito un lavoro sicuramente più che degno di nota.
Equilibrio,sinergia,feeling..un prodotto che rasenta la perfezione..
L'album conta 14 tracce,ognuna di esse è un piccolo cameo da ascoltare attentamente
In un panorama musicale desertico per innovazioni o culturalmente molto carente,incappare in un lavoro artistico di tale valenza non può che procurarci molta gioia..

Qui il Danele Sepe pensiero:


"Una società in cui un oggetto per produrre musica si progetta negli Stati Uniti,
si produce (...in condizioni ignobili) in Cina e poi viaggia per tutto il pianeta
senza limitazioni diventando un oggetto di culto dovrebbe essere una società
muta. Senza musica e senza gioia. Se le merci possono attraversare i cinque continenti
senza problemi mentre uomini, donne e bambini sono costretti tra mille pericoli
a scampare fame, ingiustizia e guerra, significa che dovremmo ,per decenza, perdere
la voce. "Nostra patria è il mondo intero" recitava una vecchia canzone anarchica,
ma si sa... gli anarchici finivano ghigliottinati, garrotati o in galera, mentre
le loro maestà di ieri e di oggi ancora ci guardano dalle loro statue nelle nostre
piazze, o sguazzano nelle piscine del Billionaire. Un mondo al contrario. Ma
muti non vogliamo stare e a cantare e ballare non devono restare solo questi
"birichini". In attesa della grande rivoluzione la Brigada Internazionale porta
in giro la meravigliosa musica della gente più povera della terra. E lo fa in
allegria. Per dispetto."
Daniele Sepe: quale l'intento che ti sei prefisso ?
"Superare le barriere,dimostrare che la musica non ha confini nè etnie..Dare,in un contesto storico difficile,avulso da valori,ove l'egemonia è il danaro,voce alla gente ,al popolo,non importa quale sia l'etnia di appartenenza..Sposare e miscelare diverse formazioni musicali e farne un unicum..

Ed ancora..

" Quello che avviene nel nostro paese è unautentico rinascimento delle orchestre
In moltissime città ne nascono ogni anno.
E non a caso le città che per prime si sono affacciate a queste nuove realtà
artistiche sono state quelle dove maggiormente si è concentrato il fenomeno dell’immigrazione;
Torino, Genova, Roma, Napoli; e molte altre. BRIGADA INTERNAZIONALE è una risposta
alla diffusione verticale dell’intolleranza, della fobia per il diverso, delle
ronde cittadine, degli eserciti in strada. E’ il manifesto della gioia di essere
vivi, della possibilità di nascere di nuovo in un paese che ti accoglie, e di
dimostrare il tuo valore. Di avere una possibilità. Con la gioia contagiosa ed
anarchica di latina memoria al grido di “una risata vi seppellirà”

Ll’orchestra diretta da Sepe ha nel suo dna il ballo, grazie anche alla presenza di molti
latinoamericani. ed un repertorio, equamente ripartito fra originali e brani
tradizionali : un’esplosione di colori e di suoni. .

BREVI NOTE BIOGRAFICHE SUI COMPONENTI DI BRIGADA INTERNAZIONALE

ADNAN HOZIC –BOSNIA – CHITARRA E VOCE
Talentuoso musicista di origine bosniaca vive e suona in italia. Attitudine
gitana, tempi dispari e irregolari, in stile slavo-zingaro, possiamo sentire
la sua chitarra nel progetto Balkanija o con Cesare Dell’Anna e gli Opa Cupa.
Ha collaborato con Goran Bregovic, e con la vocalist Meli Hajderai.

EDMILSON CRUZ LEMOS – BRASILE - PERCUSSIONI
In arte “Mestre Carcarà”,Brasiliano, maestro di Capoeira Angola, ha collaborato
con musicisti del calibro di Gilberto Gil, Olodum, Nanà Vasconcelos, Carlinhos
Brown, Tullio de Piscopo, Tony Cercola,Daniele Sepe, Arlen Azevedo , Antiquasaxa.

DORIS LAVIN – CUBA - VOCE
Cantante, appassionata di canto e tradizioni canore sin da bambina, vincitrice
di numerosi premi,presso festival provinciali e nazionali cubani, durante la
sua carriera di cantante, è stata in tour per tutta Europa (dall’ex Unione sovietica
nell’89 alla gran parte dei paesi mediterranei in Europa occidentale);

ROBERTO “ARGENTINO” LAGOA - ARGENTINA - PERCUSSIONI
Esordisce giovanissimo nella musica tradizionale sudamericana,. Collabora con
vari artisti argentini di livello internazionale: Jaime Torres, Mercedes Sosa,
Paco De LucÌa, Ariel RamÌrez, Intillimani, JosÈ Carreras utilizza insoliti strumenti
percussivi tipici del folklore sudamericano: il cajon, il bombo leguero, i sacha-bombo,
ma anche strumenti ricercati e innovativi come il líHang (disco armonico).

ISMAILA NIANG –SENEGAL - VOCE
Muove i primi passi nel variegato universo della musica senegalese con dei brani
da lui composti che spaziono dall’afro al reggae ed accolti positivamente dalla
critica. Dal 2003 ha costituito a Napoli i Maikad, gruppo musicale composto da
musicisti senegalesi ed italiani con cui è molto attivo.

ROBERTO BASTOS CAROLINO “ROBERTINHO” – BRASILE – PERCUSSIONI
Figlio d’arte da 7 generazioni, Il suo primo strumento è il Pandoro. Comincia
prestissimo a suonare in molte scuole di samba, strumenti tipici come Repinique,
Surdo, Tamborim. Ha collaborato con Fred Bongusto, Sergio Caputo, Tullio De Piscopo,
Toninho Horta, J.Senese, Solis Quartet Group ed altri.

ARLEN AZEVEDO – ARGENTINA – CHITARRA E VOCE
Nasce il 12 marzo del 1962 a Montes Claros, in Brasile. Fonda insieme con altri
suoi compagni il Grupo Triuna accompagnando il cantautore Tino Gomes nei concerti
e nella realizzazione del suo primo LP "Saudação". Con il Grupo Banzé, partecipa
a diversi festival in Brasile e in tutto il mondo fino ad agosto del 1989 quando
dopo un festival in Germania, decide di trasferirsi in Italia. Ha collaborato
con James Senese, Rino Zurzolo, Marco Zurzolo, Antonio Onorato, Toni Cercola,
Daniele Sepe.
MARZOUK MEJRI – TUNISIA – VOCE E PERCUSSIONI
Nasce a Tebourba, Tunisia, figlio d’arte, e Attento studioso delle tradizioni
popolari, si perfeziona nel canto, nello studio degli strumenti a fiato ( nay
e zukra), e nel campo delle percussioni ( Bendir , tar e Tabla Tunisina ), ma
è la darbuka lo strumento con il quale raggiunge livelli virtuosistici assoluti.
oltre che con Daniele Sepe, ha lavorato con tantissimi artisti, tra cui James
Senese, Peppe Barra, Eduardo De Crescenzo, Modena City Ramblers, 99 Posse, Enzo
Avitabile, Nuova Compagnia di Canto Popolare.

AULI KOKKO – SVEZIA – VOCE
Svedese di origini finlandesi prestata ai suoni mediterranei, straordinaria cantante,
il suo stile è tradizionale e al tempo stesso innovativo. Fedele partner artistica
di Daniele Sepe, Auli ha una voce potente e angelica al tempo stesso, sempre
incredibilmente a proprio agio nella babele di lingue utilizzate per esprimere
il proprio canto.

MONICA GEORGHE – ROMANIA – VOCE
Giovanissima cantante, è alla sua prima esperienza musicale professionale.

FRANCO GIACOIA- ITALIA - CHITARRA ELETTRICA
Professionista dal 1980, ha collaborato con Musicanova _Eugenio Bennato, Teresa
De Sio, Gino Paoli, James Senese, Edoardo Bennato, Peppino di Capri, Roberto
Murolo, Roberto De Simone, Paola Turci, Daniele Sepe, Eduardo De Crescenzo,Audio
2, F. Battiato, Roberto Vecchioni, Irene Grandi;

ROBERTO SCHIANO MORIELLO – ITALIA - TROMBONE
Studia presso il Conservatorio di Musica S. Pietro a Maiella di Napoli, dove
si diploma in trombone nel 1986. Le sue collaborazioni sono numerosissime e vanno
dall’ Art Ensemble of Soccavo, all’ Orchestra-Laboratorio"T.Monk a Enzo Avitabile.

PIERO DE ASMUNDIS –ITALIA - TASTIERE
Arrangiatore e pianista, musicista poliedrico, suona il pianoforte, le tastiere
la fisarmonica, i synth e i campionatori: da anni collaboratore con la Rote Jazz
Fraktion di Daniele Sepe così come sul palco di PomiglianoJazz insieme a Don
Moye, Baba Sissoko e Maurizio Capone.

GIGI DE RIENZO – ITALIA - BASSO
Bassista, esponente del Napoli-power "(il nuovo sound blues - rock metropolitano
ove si innestano funky-jazz e world-etnica). ha collaborato con grandi musicisti
della scena italiana, tra cui Pino Daniele, Tony Esposito, James Senese

VINCENZO PINELLI - ITALIA – BATTERIA E PERCUSSIONI
Ha partecipato a numerose iniziative musicali in veste di percussionista e batterista,
tra queste: “Tamburo Battente” con il musicista e compositore Carlo Fanello,
il “Trofeo Moretti”con Lucio Dalla e Jorge Ben allo stadio S.Paolo, “Napulitanata”
concerto di musica e versi con il musicista e attore Raffaello Converso. Suona
Batteria, Marimba, Vibrafono, Xilofono, Timpani Orchestrali, Bongò, Conga, Campanacci,Tamburelli
di origine contadina etc.

GIANFRANCO CAMPAGNOLI – ITALIA – TROMBA
Nato a Napoli, diplomato in tromba presso il Conservstorio di Musica S. Pietro
a Majella di Napoli. Dal 1989 già solista nel Civico Concerto Bandistico città
di Acerra. Ha partecipato a molti concerti importanti in qualità di I° Tromba
con l'orchestra Alessandro Scarlatti e con l'orchestra del Conservatorio di Napoli.
Il suo curriculum vanta tantissime collaborazioni, sia per produzioni teatrali,
orchestre, che per trasmissioni televisive, ed importanti artisti italiani.

DANIELE SEPE – ITALIA – SAX E DIREZIONE MUSICALE
Nato a Napoli il 17 aprile del 1960. Diplomato al Conservatorio di San Pietro
a Majella di Napoli si è sempre interessato a tutti gli aspetti del fare musica
senza distinzioni tra generi e linguaggi. A soli 15 anni entra a far parte del
Gruppo Operaio di Pomigliano D’ Arco ‘E Zezi con i quali pubblica il disco “Tammurriata
dell’Alfa Sud”. Per anni lavora come turnista dal vivo o in studio con le più
diverse situazioni, da NCCP a Bisca, dai 99 posse a Peppino Gagliardi, dagli
Akenaton a Nino D’Angelo. Poi riesce a metter da parte i soldi per autoprodursi
il primo disco “Malamusica” con il quale inizia una carriera solista che lo porterà
a realizzare a tutt’oggi più di 15 cd tra i quali ricordiamo “Vite Perdite”,
“Viaggi fuori dai paraggi” ,”Conosci Victor Jara?” ,"Nia Maro", “Suonarne 1 per
educarne 100”, “Kronomakia”.

L’incontro con la cantante svedese Auli Kokko e' cruciale per rendere la sua
musica godibile ad un pubblico non solo appassionato di jazz. Con il suo gruppo,
“Art Ensemble of Soccavo”, partecipa a innumerevoli festival jazz o world in
Italia e soprattutto all’ estero. come il mitico Sziget Festival a Budapest o
il Womad di Bruxelles e Marsiglia. Produce musica per i film di Davide Ferrario,
Gabriele Salvatores, Antonietta De Lillo, Mario Martone, Gianfranco Pannone e
tanti altri. I suoi dischi, nonostante l’evidente propensione alla non “commerciabilità”,
scalano innumerevoli volte le classifiche italiane ed estere ("Viaggi fuori dai
paraggi" supera le 42.000 copie...). Non ama ripetere troppe volte la stessa
“scaletta” dal vivo, e spesso neanche i suoi musicisti sanno dove andrà. a “parare”
l’ esibizione della sera. Il cd “Lavorare stanca”, ha vinto nel 1997 il premio
Tenco come miglior album in dialetto e la nomination al Premio Italiano della
Musica (PIM).

Grazie a Daniele e Brigada per regalarci bellissime emozioni..con stima e tanto affetto..

venerdì 27 giugno 2008

COMUNICATO

Riceviamo e pubblichiamo:

Somalia, la situazione della popolazione è catastrofica

Da un anno i tassi di malnutrizione hanno superato la soglia di emergenza, ma gli aiuti continuano a diminuire

26/06/2008


La popolazione somala sta affrontando una gravissima crisi umanitaria senza che vi sia un’adeguata risposta ai loro bisogni critici. Nel solo mese di maggio, le equipe di Medici Senza Frontiere (MSF) che lavorano a Mogadiscio nei sobborghi di Hawa Abdi e Afgoye hanno curato oltre 2500 bambini colpiti da malnutrizione acuta, e il numero dei bambini ricoverati nei programmi nutrizionali di MSF è raddoppiato in aprile e poi ancora in maggio. Da un anno i tassi di malnutrizione hanno superato la soglia d’emergenza. Il numero di nuovi casi sta aumentando drasticamente, mentre l’assistenza esterna continua a diminuire sia in quantità che in qualità a causa dell’elevato livello di insicurezza e dell’aumento degli attacchi agli operatori umanitari. I somali che tentano di fuggire dalla violenza hanno poche opzioni di fuga, poiché i principali punti di passaggio alla frontiera verso il Kenya e l’Etiopia sono chiusi.

“La Somalia non è più sull’orlo della catastrofe. La catastrofe sta accadendo in questo momento”, afferma Bruno Jochum, responsabile delle operazioni di MSF. “Solamente la settimana scorsa, abbiamo ammesso oltre 500 bambini gravemente malnutriti nel nostro programma nutrizionale. Di questi, uno su sei ha dovuto essere ricoverato a causa di complicazioni mediche. Se questa tendenza dovesse continuare, la malnutrizione potrebbe colpire una popolazione ancora più vasta, come i bambini sopra i cinque anni e gli adulti vulnerabili. La situazione è tragica, e non siamo in grado di fornire gli aiuti necessari per prevenire un ulteriore peggioramento della situazione”.

Tra Mogadiscio e Afgoye, oltre 250mila persone vivono in condizioni di sovraffollamento estremo e il loro numero continua ad aumentare stabilmente a causa della fuga dalla violenza che colpisce la capitale. Ogni persona ha a disposizione meno di 10 litri di acqua potabile al giorno, e la maggior parte delle famiglie vivono in ripari improvvisati che forniscono poca o nessuna protezione. I prezzi degli alimenti di base come il riso e il grano sono triplicati dall’inizio dell’anno e molti sfollati sopravvivono unicamente grazie all’assistenza esterna.

La violenza quotidiana continua a Mogadiscio e nelle zone circostanti, colpendo pesantemente la popolazione civile. Il reparto di chirurgia di MSF a Dayniile, alla periferia di Mogadiscio, ha curato oltre 2100 persone con ferite provocate da traumi dall’inizio dell’anno. La metà di loro sono donne e bambini sotto i 14 anni. Il 56% dei nostri pazienti sono curati per ferite legate alla violenza, come colpi di arma da fuoco o bombe.

L’estrema insicurezza previene qualunque evoluzione significativa nel livello e nella qualità dell’assistenza. Gli operatori umanitari sono regolarmente presi di mira e nessun’organizzazione, inclusa MSF, riesce a lavorare in maniera regolare coi propri operatori umanitari internazionali.

“Due anni dopo che alcuni membri della comunità internazionale sono intervenuti politicamente e militarmente nel nome del ristabilimento della pace e della lotta al terrorismo, la situazione per la popolazione somala è semplicemente catastrofica”, dichiara Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia. “Il conflitto è aumentato, la violenza nei confronti della popolazione civile da parte di tutte le parti in conflitto non fa che contribuire all’attuale disastro umanitario. MSF chiede che sia garantita l’indipendenza dell’azione umanitaria rispetto all’agenda politica e all’azione di peacekeeping, e lancia un appello a tutti i belligeranti affinché garantiscano un accesso sicuro e non ostacolato agli operatori umanitari”.

MSF lavora ininterrottamente in Somalia da più di 17 anni ed è attualmente il più importante fornitore di cure mediche nel centro e nel sud del paese. Nel corso del 2007, le equipe mediche hanno eseguito più di 2500 interventi chirurgici, 520mila consultazioni ambulatoriali e circa 23mila ricoveri. In questo momento, l’insicurezza impedisce a MSF di avere una presenza permanente dei suoi operatori internazionali sul terreno. Nonostante la dedizione degli operatori somali di MSF che continuano a gestire programmi e a fornire cure mediche salvavita nelle regioni di Bakool, Banadir, Bay, Galgaduud, Hiraan, Lower and Middle Juba, Mudug, e Lower and Middle Shabell, tutto ciò è molto meno di quanto sarebbe oggi necessario nel paese.

Ulteriori info : http://www.medicisenzafrontiere.it

martedì 24 giugno 2008

EDITORIA "MANUALE DI INVESTIGAZIONE CRIMINALE"

Manuale di investigazione criminale (Criminal Investigation handbook), NSTECNA Edizioni, 2008

Co autore Roberta Bruzzone




Roberta Bruzzone, Psicologa e Criminologa, esperta in Psicologia Investigativa, Psicologia forense
e Criminal Profiling. Ha conseguito in USA il titolo di E.C.S. - Evidence Collector Specialist (esperto di ricerca e repertamento tracce sulla scena del crimine) con gli standards statunitensi della Sirchie Fingerprint Laboratories.
Esperta nelle tecniche di analisi, valutazione e diagnosi di abuso nei confronti di minori. Svolge attività di consulente tecnico nell’ambito di procedimenti penali, civili e minorili ( in casi di omicidio, violenza sessuale, abuso su minore, stalking , valutazione attendibilità testimoniale).

Ha maturato numerose esperienze formative in Italia e all’estero, tra cui un periodo di training in USA presso l’University of California nella sede di San Francisco, con il patrocinio del Federal Bureau of Investigation.
E' membro del comitato scientifico della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Svolge attività di docenza in vari corsi di perfezionamento e master universitari di numerose Università italiane, tra cui l'Istituto di Psichiatria e Psicologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e l'Università LUMSA di Roma.
E’ docente accreditato presso gli Istituti di Formazione della Polizia di Stato.
Collabora con l'Unità di Scienze comportamentali (Behavioral Science Unit) dell'Accademia FBI di Quantico con cui sta sviluppando un progetto di ricerca sull’intelligenza artificiale applicata al criminal profiling (NNPCP research project).
Collabora inoltre in Canada con la Vancouver Police (Homicide Squad) per un progetto di ricerca sull’analisi degli omicidi.
E' Ricercatore incaricato presso la Duke University (North Carolina - USA). È la coordinatrice del Criminal Profiling Lab dell’ICAA.
È collaboratore a contratto del Programma di RAI1 “Sabato e Domenica” per l’approfondimento dei temi legati all’attualità di matrice criminale.
Conduce su Teleroma 56 (e su Sky canale 877) il programma settimanale di approfondimento su tematiche di interesse criminologico “La Scena del Crimine”.
Roberta Bruzzone è il Direttore Generale della TRC International, società di consulenza in ambito di prevenzione del crimine, sicurezza ed indagini forensi.

ALtri testi da segnalare della stessa autrice:

Chi è Unabomber? Aliberti editore, Milano, 2007

Inside Attack, ICAA - Nuovo Studio Tecna Edizioni 2005

Manuale Investigativo sugli abusi sui minori ICAA - Nuovo Studio Tecna Edizioni 2006

Manuale di Criminologia Clinica, SEE Editrice, Firenze 2003

domenica 22 giugno 2008

Il carcere di Doestoevskij, Wilde e Kafka

'Scritture Murate. Il carcere di Doestoevskij, Wilde e Kafka'.

Questo lo spettacolo di Daniele Lamuraglia che andrà in scena dal 23 al 27 giugno in Piazza Madonna della Neve a Firenze.
Si tratta di un percorso di scritture, movimenti ed immagini dedicati al carcere. Si comincia con l'interno del complesso carcerario, luogo di rappresentazione delle 'Memorie di una casa di morti', scritto da Fjodor Michajlovitj Dostojevskij nel 1861 dopo esser stato arrestato per attività politica. Lo spettacolo descrive i reclusi ed i carcerieri facendone emergere la nascosta umanità, mettendo in tragica relazione la vita e la morte.
Poi si giunge nel Cortile delle Colonne, il posto deputato per 'La ballata del carcere di Reading' di Oscar Wilde, scritta nel 1898 dopo che l'autore fu imputato di grave immoralità per la sua omosessualità. Nella ballata, il supplizio di un condannato diviene metafora del rapporto con la morte dell'umanità tutta, attraverso una regia poetica e suggestiva. Si chiude il percorso con Franz Kafka in Piazza Madonna della Neve: tratto dall'opera 'Nella colonia penale' (1919) in scena emerge la figura del condannato, icona dell'uomo comune che non comprende più il suo destino e diviene egli stesso inconsapevolmente la 'macchina' dell'esecuzione.

L'adattamento teatrale è qui di registro fortemente mimetico e istrionico, e l'allestimento scenico di forte impatto.

Il punto di vista dei tre autori è rivisitato secondo la prospettiva di tre donne borghesi - interpretate da Caterina Fusi, Rosaclelia Ganzerli, Elena Martongelli ,- che consegnano allo spettatore i tre grandi racconti, simbolo della condizione umana e del carcere come metafora di un'intera società che tende a disperdere le sue radici culturali.

"Lo spettacolo è una protesta contro l'analfabetizzazione generale presente nel nostro paese dato dalla tv e dal mondo dello spettacolo. Riporto alla luce - sottolinea il regista Lamuraglia - ciò che, tra gli altri, era stato preannunciato da Dostoevskij, Wilde, Kafka, nel loro splendido linguaggio artistico: la prigione di cui si parla non è che un modello, ora diffuso in rete con il resto delle prigioni fisiche e mentali presenti nella nostra società".


(

TAORMINA FILM FESTIVAL 2008

Nell'incantevole scenario del Teatro Greco,si conclude sulle note delle musiche di Nino Rota, Nicola Piovani e del grande Ennio Morricone eseguite dall’Orchestra sinfonica di Messina A. Corelli, oggi alle 21,00 a Taormina, un’intensa settimana all’insegna del cinema .

Durante la serata, , dopo la consegna dei premi, verranno proiettati i films trionfatori della sezione Mediterranea e del N.I.C.E. - Intel Centrino Award competizione che vede in gara i cortometraggi, organizzata nel mondo da New Italian Cinema Events.

Intanto oggi ancora film con la presentazione di: "Three Monkeys" di Nuri Bilge Ceylan, per l'omaggio alla Turchia, "Un amore di Gide" di Diego Ronsisvalle, anteprima mondiale per la sezione Mediterranea e "Kalandorok" (The adventurers) di Bela Paczuloy per Oltre il Mediterraneo.


Tra gli ospiti internazionali della manifestazione, Nicoletta Romanoff, Subsonica, James Lavelle, Anthony Lane, Paul Schrader e Fatih Akin mentre Ferzan Ozpetek presiederà la giuria dei sette fim in concorso.

venerdì 20 giugno 2008

LA FRANCIA CELEBRA LA MUSICA

- Migliaia di concerti saranno organizzati in Francia per la festa della musica, che da 27 anni si celebra il 21 giugno, solstizio d'estate.

Si suonera' nelle piazze, nelle strade, nelle chiese e persino all'Eliseo che per la prima volta quest'anno apre le sue porte.
Tema dell'edizione 2008 il legame tra musica e cinema, in occasione del centenario delle colonne sonore. Al Palais Royal Mauro Gioia interpretera' le musiche di Nino Rota.
Previsto anche un concerto di Goran Bregovic

sabato 14 giugno 2008

UTO UGHI AL FESTIVAL DI ANAGNI

Dal 19 giugno all'8 luglio le scenografie di Anagni faranno da sfondo alla 28/ma edizione del Festival Internazionale delle Citta' Medievali.


Dedicato al virtuosismo il concerto di apertura: il Maestro Uto Ughi suonera' musiche di Beethoven e Paganini -orchestra da camera 'I Filarmonici 'di Roma.

Il festival spazia dalla musica da camera romantica, all'opera da camera del primo novecento, sino alla musica etnica ed alla celebrazione dei giovani musicisti nella sua serata conclusiva.

INGMAR BERGMAN A FIRENZE

Il Teatrino dei Fondi di San Miniato e il Centro Internazionale di Scrittura Drammaturgica "La Loggia" presentano, a partire dal 16 giugno, una serie di anteprime dello spettacolo "Primo studio per Pittura su legno di Ingmar Bergman", per la drammaturgia di Andrea Mancini e Luciano Marrucci, con Roberta Geri e la regia dello stesso Mancini.

Il primo appuntamento e' a Montaione (Firenze), in localita' Collegalli, il 16 giugno a partire dalle ore 19.30 presso la casa "La fornace". L'anteprima sara' replicata nello stesso luogo il 18 giugno, mentre il 21, presso il Bastione Santa Croce di Padova, ci sara' l'anteprima nazionale. Lo spettacolo, con il sostegno della Fondazione Toscana Spettacolo e dell'Istituto del Dramma Popolare di San Miniato, debuttera' ufficialmente il 30 giugno alle ore 21.30, presso la Rocca del centro storico di Montopoli in Val d'Arno (Pisa).

"Primo studio per Pittura su legno di Ingmar Bergman" e' un rito forse da consumarsi in luoghi pregnanti di senso e di significati, dove il rapporto con la morte sia fatto di colore, di odore, di buio e di luci fioche. Un mondo evocato nei film di Tarkovskij e di Bergman, che restituisce in modo forte il senso della morte. Una morte che e' parte della vita, anche se il nostro mondo cerca ogni giorno di negarla. .

mercoledì 11 giugno 2008

FILMS D'AUTORE IN WEB

....sul sito web europafilmtreasures.eu.:un modo per far riscoprire al pubblico la storia del cinema, collegandosi ad internet da casa.

Il progetto, guidato dalla Lobster Films, società parigina specializzata nel restauro di film d'epoca, ha coinvolto numerosi istituti del Vecchio Continente, tra i quali il Museo nazionale del cinema di Torino.
La nuova cineteca virtuale, finanziata anche dal programma "Media" dell'Unione Europea, propone attualmente 50 titoli, ma il numero è destinato a salire rapidamente nei prossimi mesi.
Tutte le pellicole, vere e proprie chicche per appassionati cinefili, sono introdotte da una scheda tecnica.
I filmati, di ogni genere cinematografico, sono visualizzabili in streaming in lingua originale e presto, nei casi in cui sarà necessario, saranno disponibili in cinque lingue, italiano compreso.

Dal Danske Filminstitut agli Archives françaises du film, passando per istituti dislocati in Svezia, Spagna e Macedonia, per vederli tutti fino a ieri un cinefilo si sarebbe dovuto sobbarcare una lunghissima serie di viaggi in giro per l'Europa.

Ora, grazie alla collaborazione tra gli archivi di una ventina di paesi, questo patrimonio è accessibile a chiunque e, anche se probabilmente non conquisterà milioni di spettatori come le grandi produzioni hollywoodiane, darà un preziosissimo contributo alla conoscenza del cinema.

LE CORBUSIER LE GRAND

Le Corbusier le grand (nel mondo dal 2 luglio, introduzione di Jean-Louis Cohen, saggi di Tim Benton, Phaidon, 624 pagine, 150 euro)

è una visual biography con una serie di inediti che seleziona 2 mila documenti custoditi dalla Fondation Le Corbusier di Parigi, da istituzioni private e pubbliche europee e americane. Una produzione sterminata, cento edifici, 170 progetti non costruiti e 75 di urbanistica, 400 pitture a olio, sette affreschi, 200 litografie, 40 tappezzerie, 50 sculture, 20 mobili, 50 libri, 6 mila disegni autografi e 32 mila degli studi di architettura.
Una mole di materiale adatta a un visionario, voyeur chiaroveggente lo definisce Cohen, che si considerava un visionario.
«Sono un asino ma che ha l'occhio. Si tratta dell'occhio di un asino che ha capacità di sensazioni. Sono un asino con l'istinto della proporzione. Sono e rimango un visivo impenitente».
Il voyeur collezionava cartoline, registri, diari, quaderni, progetti, dipinti, foto, lettere, documenti, disegni di mobili. Cose, oggetti, persone. Scriveva dove poteva, su tutto quello che trovava: taccuini, pacchetti di sigarette, biglietti del teatro. Sono 6 mila soltanto le lettere spedite agli amici. Dalla collezione di carta spuntano Pablo Picasso, Fernand Léger, Jean Prouvé e le donne che aveva amato.

La moglie, Yvonne Gallis, si erano sposati nel 1930 e abitavano nell'attico che aveva progettato a Parigi in rue Nussenger-et-Coli, e due amanti, sulle quali però, si affretta a spiegare Cohen «non esistono prove». Marguerite Tjader Harris, la scrittrice e Joséphine Baker, la ballerina. La Baker è ritratta in un disegno colorato con pastelli chiari. «Joséphine è straordinariamente modesta e naturale», scriveva Le Corbusier alla madre nel 1929, «un cuore tenero come quello di un bambino di un villaggio creolo. Nemmeno un pizzico di vanità. Nulla. La naturalezza più miracolosa che tu possa immaginare».

La cronologia procede, come nei vecchi album di famiglia, dai libri dell'infanzia all'orologio da taschino con cui a 15 anni vinse un premio all'Esposizione di Arti Decorative di Torino, fino ai grandi progetti e ai grandi viaggi. Nel 1907 gli schizzi sull'architettura rinascimentale, Palazzo Vecchio e Santa Maria Novella a Firenze, Piazza del Campo a Siena. Venezia lo aveva stregato. «Je prends Venise à témoin», l'anno successivo lo aveva abbagliato Notre Dame. "Croquis de voyage", Istanbul, i pinnacoli della Moschea blu, i disegni del Bosforo e di uno dei suoi modelli fondamentali, il Partenone. Poi Budapest e Vienna, dove era entrato in contatto con la secessione viennese, Berlino . Più tardi i piani su Mosca, Rio de Janeiro, il Plan Obus di Algeri, gli incontri con Gropius e Mies Van der Rohe.

Gli occhi fermavano il mondo.

venerdì 6 giugno 2008

FABRIZIO DE ANDRE'

Dal 30 dicembre 2008 al 3 maggio 2009 il Palazzo Ducale di Genova ospitera' una mostra dedicata a Fabrizio de Andre' a dieci anni dalla sua scomparsa.
L'iniziativa, organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con la Fondazione De Andre', rendera' omaggio alla figura ed alle opere del cantautore raccontando la vita, la musica, le esperienze, le passioni che lo hanno reso unico e universale, interprete e in alcuni casi anticipatore, dei mutamenti, delle pulsioni e delle trasformazioni in atto. Attraverso un allestimento virtuale, multimediale e interattivo allestito da Studio Azzurro, uno dei piu' importanti gruppi internazionali di videoarte, verra' proposta al pubblico non una semplice esposizione documentaria di oggetti 'simbolo', di cimeli visivi e musicali, ma un'esperienza emozionale: la costruzione di un rapporto diretto con De Andre'.

Il percorso espositivo non sara' suddiviso rigidamente per aree tematiche e cronologiche, ma sara' organizzato in modo da rendere il racconto e la rappresentazione visiva, testuale, musicale, densi di suggestioni e emozioni per un vasto pubblico, che potra' di volta in volta scegliere quale immagine di 'Faber' sviluppare per se', in relazione con il proprio vissuto. Saranno affrontati i grandi temi della poetica di De Andre': la societa' del benessere e il boom economico degli anni '60, gli emarginati e i vinti, la liberta', l'anarchia e l'etica, gli scrittori e gli chansonnier, le donne e l'amore, la ricerca musicale e linguistica, l'attualita' nella cronaca, i luoghi rappresentativi della sua vita. Accanto alla mostra verranno allestite alcune scenografie originali della sue tournee: i tarocchi giganti, falsi d'autore, le grandi vele e le reti da pesca.

Saranno a disposizione dei visitatori postazioni multimediali permanenti, tavoli con touch screen, per approfondire virtualmente e visivamente testi di Faber e spartiti originali; apparati tecnologici che combinano gioco e interattivita'. Saranno oranizzati, durante la durata della manifestazione, anche eventi collaterali: un convegno/giornata di studi pensata in collaborazione con l'Universita' degli Studi di Siena, letture, presentazioni al pubblico, proiezioni.

giovedì 5 giugno 2008

MARIO SCHIFANO

La straordinaria figura di Mario Schifano (1934 – 1998) ha improntato di sé la pittura italiana per quasi un quarantennio.
I monocromi dei primi anni sessanta, la scelta di soggetti, temi e icone che lo hanno accomunato alla Pop art nei secondi anni sessanta, la sperimentazione tra pittura e fotografia degli anni settanta, il felice ritorno alla pittura nei cicli degli anni ottanta e novanta, hanno fatto di Schifano un artista di riferimento nel panorama italiano sia per gli altri artisti che per un pubblico larghissimo e ben più vasto di quello solitamente composto da critici, storici, collezionisti e appassionati. Il precoce successo di Schifano negli Usa negli anni sessanta è infatti continuato in Italia, dove l’interesse per l’artista si è mescolato con quello per l’uomo e le sue vicende personali legate al clima del momento, al jet set, allo scandalo e al suo furore creativo.
La Galleria nazionale d’arte moderna, a dieci anni dalla scomparsa, ritiene di dover rendere omaggio a uno degli artisti più complessi e importanti del secondo dopoguerra italiano, attraverso una mostra (11/06/2008-28/09/2008) che privilegi una visione d’insieme della sua opera. La rassegna comprenderà circa settanta dipinti, cronologicamente distribuiti attraverso i quattro decenni di attività di Mario Schifano. La scelta ha voluto indicare i lavori germinali e rappresentativi di ogni ciclo, una sorta di esempio poi ripetuto in infinite varianti nel corso del tempo. Ne emerge una straordinaria varietà di temi, spesso legati alla storia e all’attualità che si traduce per il pubblico in una spettacolarità continuamente rinnovata.
Si prevedono inoltre: una sezione di circa 50 disegni, selezionati tra i moltissimi fatti da Schifano, che consentirà di riflettere sui modi più “intimi” di costruzione e di progetto del lavoro e una sezione dedicata alle fotografie e ai film che nell’ambito del difficile rapporto tra pittura e altri media nei primi anni settanta, presenterà la soluzione convincente e originale fornita dall’artista.

La mostra, promossa dalla Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna in collaborazione con l’Archivio Schifano è curata da Achille Bonito Oliva.

lunedì 2 giugno 2008

M S F

Emergenza Myanmar (Birmania)
La corsa contro il tempo di Medici Senza Frontiere per portare aiuti in Myanmar.
29/05/2008
Tre settimane dopo che il ciclone Nargis ha colpito il Myanmar, mancano ancora i beni di prima necessità per i sopravissuti e gli aiuti che sono arrivati nelle zone colpite dal ciclone rimangono ancora insufficienti.

Mentre Medici Senza Frontiere (MSF) è riuscita a fornire cibo ad oltre 120 mila persone nell’area devastata del delta del Irrawaddy, enormi nodi restano ancora irrisolti. Le restrizioni imposte dal Governo agli operatori umanitari stranieri dimostrano che ci troviamo di fronte ad una situazione disperata.
“Migliaia di persone non hanno ancora ricevuto nessuna forma di assistenza” dichiara Jean-Sebastien Matte, coordinatore delle operazioni di soccorso di MSF. “Ieri le nostre equipe, che stanno viaggiando in barca per raggiungere le aree più isolate, sono riuscite a raggiungere altri villaggi intorno alla zona di Bogaley. In questi villaggi abbiamo trovato persone che non avevano più scorte di cibo e che non mangiavano da 3 giorni. Stavano piangendo mentre chiedevano del cibo. Siamo stati in grado di distribuire loro alcune razioni alimentari di emergenza. Sfortunatamente ci sono molti altri villaggi nelle stesse disperate condizioni”, conclude Matte.



Mancanza di cibo e ripari

I problemi principali sono la mancanza di cibo e di ripari adeguati. Trentasei equipe di MSF stanno distribuendo beni di sussistenza nei pressi di Bogaley, Labutta e Ngapudaw. Finora hanno distribuito 310 tonnellate di riso, 84mila scatolette di pesce, e più di 16mila litri di olio, oltre a teli di plastica per costruire ripari a circa 60mila famiglie. Alcune aree sono state identificate per intervenire con una seconda tranche di distribuzioni visti i crescenti bisogni della popolazione.



Nuovi bisogni medici

MSF sta inoltre provvedendo a diversi bisogni medici in varie località. Con l’ausilio di cliniche mobili e di barche, lo staff sta effettuando una media di 500 consultazioni mediche al giorno.
Inizialmente lo staff trattava piccole ferite e fratture causate dai detriti caduti dagli alberi. Tuttavia i team di MSF stanno ora trattando un numero minore di questi casi e, in proporzione, un numero crescente di pazienti affetti da febbre, dissenteria e malattie dell’apparato respiratorio.
Queste malattie possono essere causate, o esacerbate, dalle precarie condizioni di vita, inclusa la mancanza di un riparo adeguato, scarsa qualità dell'acqua potabile e cibo non sufficiente. I casi più gravi sono stati trasferiti negli ospedali.



Situazione sanitaria e mancanza di acqua

Equipe specializzate di MSF hanno distribuito contenitori d’acqua potabile, hanno allestito unità per la potabilizzazione in diversi centri sfollati, al fine di contribuire all’erogazione di acqua potabile. Tuttavia, l'ottenimento di acqua potabile resta un problema in molti settori. Inoltre molte latrine sono state distrutte dalla tempesta e devono essere ricostruite. Per questi motivi MSF rimane vigile rispetto a possibili focolai di malattie infettive, ma finora nessun caso è stato rilevato.



Il dolore della memoria

È molto importante fornire sostegno psicologico ai sopravvissuti. Molti di quelli che hanno vissuto il ciclone e le successive inondazioni hanno assistito a cose orribili. Un gran numero di persone sono traumatizzate dalla loro esperienza. Alcuni hanno difficoltà a dormire o soffrono di mal di stomaco o dolori al torace. Altri hanno la pressione alta. Molti non riescono nemmeno a parlare. Un medico birmano di MSF racconta: "Ho curato un uomo che era rimasto ferito. Aveva assicurato il suo bambino intorno al suo collo mentre galleggiavano. Ma dopo un po’ non aveva più energia, ed ha lasciato andare il suo bambino. La moglie non lo poteva accettare e ha cercato di salvare il bambino. Ha nuotato dietro il piccolo e sono annegati entrambi. Non poteva fare nulla. Quando l’ho visto, era sconvolto. Non sapevo cosa dire ".



Allentamento delle restrizioni agli operatori umanitari?

Ora che il governo ha promesso di allentare le restrizioni imposte agli operatori umanitari stranieri, MSF si appresta a inviare più personale internazionale nella zona interessata. Essi forniranno l’esperienza necessaria e le competenze in tutti i settori delle operazioni - molti operatori birmani non hanno mai lavorato in una zona colpita da una catastrofe naturale di queste proporzioni prima d’ora. Attualmente MSF ha circa 250 tra medici, infermieri e logisti operativi nella zona del Delta, tra cui più di una dozzina di personale internazionale specializzato in settori tecnici come l'acqua e la manutenzione di strutture igienico - sanitarie, nonché in coordinamento degli interventi di emergenza.



Controllo sulla qualità delle operazioni di soccorso

MSF è in costante contatto con i suoi collaboratori per verificare quali specifiche difficoltà incontrano nello svolgimento delle loro attività. Indagini sono anche state fatte per scoprire se la popolazione locale è soddisfatta dell'assistenza fornita da MSF. Dice Vincent Hoedt, coordinatore di emergenza: "Noi non solo proviamo ad assicurarci che i beni di prima necessità raggiungano il posto giusto, ma vogliamo anche sapere se il nostro aiuto è considerato accurato e di qualità accettabile ".

In molte zone del delta, MSF rimane la sola organizzazione presente in questo momento.



MSF è presente in Myanmar dal 1992 e effettua ogni anno 1 milione di consultazioni mediche. MSF cura 16mila pazienti affetti da HIV/AIDS e fornisce cure antiretrovirali a 8mila di questi. L’anno scorso ha curato più di 200mila persone colpite dalla malaria.


ulteriori info al seguente link www.msf.org

A ROBERTO VECCHIONI IL GRINZANE CAVOUR

Roberto Vecchioni, cantautore, paroliere, professore e scrittore di romanzi e racconti, e' il vincitore della VII edizione del "Premio Grinzane Cavour - Alba Pompeia".
All'artista brianzolo e' stato riconosciuto il merito di aver promosso, valorizzato e difeso il territorio, attraverso una poetica interessata a cantare le vicende e le gesta degli uomini, le loro tradizioni e le loro radici.

Nella sua lunga carriera, caratterizzata da una grande coerenza non solo artistica ma anche etica e intellettuale, Vecchioni ha saputo muoversi tra musica e letteratura, utilizzando con abilita' parole e note che celebrassero il legame con le proprie origini.
Nelle sue canzoni, poesie e libri, e' spesso presente il riferimento ai miti della storia, della letteratura o dell'arte, presi in prestito per raccontare un viaggio interiore che si fa universale e per riflettere sull'attaccamento ai propri valori e alla propria cultura.

Organizzato dal Premio Grinzane Cavour d'intesa con la citta' di Alba e il Comitato Alba-Premio Grinzane Cavour, e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, il "Grinzane Cavour - Alba Pompeia" nasce con l'intento di contribuire alla salvaguardia del paesaggio e del territorio, intesi soprattutto come custodi delle culture.
La cerimonia di premiazione si terra' il 18 ottobre presso il Teatro Sociale di Alba.