giovedì 6 dicembre 2007

FIERA DELL'EDITORIA A ROMA

''Questa è la fiera degli editori ma è anche la fiera del ‘fare’.

L’espressione di un editore è sì quella di pubblicare libri, ma anche e soprattutto di farli''. Così Federico Motta, presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) ha aperto ufficialmente''Più libri più liberi'', la Fiera della piccola e media editoria in programma al Palazzo dei Congressi dell’Eur di Roma fino al 9 dicembre. Per la sesta edizione ci saranno oltre 400 editori, provenienti da tutte le regioni d’Italia, con migliaia di titoli e circa 200 eventi tra presentazioni, dibattiti, conferenze, convegni e incontri che coinvolgeranno autori, studiosi, personaggi della politica e dello spettacolo, legati al mondo del libro.

Tra gli ospiti della manifestazione, alcuni rappresentanti della narrativa come Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli, Jaume Cabré, Dacia Maraini e Lia Levi, esponenti del realismo impegnato come Beppe Lopez e Michele Cucuzza o dell’approfondimento storico come Mario Marazziti e Sergio Zavoli. Presenti anche scrittori scientifici, da Margherita Hack a Piero Angela, ma anche il verso poetico di Martino Lo Cascio, al quale darà voce il fratello attore Luigi, in Fiera in veste di lettore-interprete come il collega Sergio Rubini.

La quattro giorni, che lo scorso anno ha totalizzato 50mila visitatori, è realizzata dall'Associazione Italiana Editori (Aie), con il sostegno degli assessorati alle Politiche Culturali del comune di Roma, della provincia di Roma e della regione Lazio, con il contributo del ministero per i Beni e le Attività Culturali e il patrocinio del ministero della Pubblica Istruzione.
Ai tradizionali partner della Fiera si aggiunge anche quest'anno la Camera di Commercio di Roma, l'istituzione Biblioteche di Roma, l'azienda dei trasporti capitolina Atac e Radio Tre Fahrenheit.

''Roma è una città costruita prevalentemente sulla piccola e media imprenditoria – ha sottolineato Lorenzo Tagliavanti, vice presidente della Camera di Commercio di Roma – e questo a sottolineare che si è scelto la strada della qualità, del prodotto di nicchia, che forse ha come unico difetto quello di mancare nella diffusione dell’immagine''.
A conferma del successo della piccola e media imprenditoria (scendendo poi nel settore editoriale), i dati forniti proprio dall’Aie: dal 2001 al 2006, gli editori piccoli e medi hanno visto aumentare l’incidenza del proprio fatturato dal 31% al 35% sul totale di quello registrato dall’intero settore librario. Da registrare anche i dati positivi che arrivano dalla Capitale dove, tra il 2002 e il 2006, la vendita dei libri è cresciuta del 25,6%, a fronte di una crescita dell’8,84% a livello nazionale.
Roma rappresenta, per gli editori, il 16,5 % del mercato editoriale nazionale, quando nel 2002 era solo il 14 %. ''Dobbiamo investire sulle fasce deboli e sulle periferie – ha ricordato Silvio Di Francia, assessore alle Politiche Culturali del comune di Roma – anche attraverso l’apertura di nuove biblioteche. E’ importante perché in quest’ultimo anno c’è da registrare un giro di oltre un milione di prestiti tra libri, dvd e cd''.

''Questo – secondo Di Francia – evidenzia una domanda di conoscenza notevole, e in questa anche un desiderio di sviluppare un’autonomia di pensiero e un senso critico. Ci piace pensare – ha concluso l’assessore del comune di Roma – che la crescita della vendita e del prestito dei libri sia associata alla vivacità culturale della nostra città''.
Secondo Vincenzo Vita, assessore della provincia di Roma “entrare all’interno del Palazzo dei Congressi, luogo solitamente deputato ad altri tipi di manifestazione e vederlo tutto sistemato ed organizzato per questa fiera, mi fornisce l’idea che il libro sia tutt’altro che morto. Esso – ha continuato Vita – diventa di grande contemporaneità ed è tornato ad essere il soggetto di dibattiti importanti, come nel caso del libro di Stella e di Saviano. Da questo punto di vista, però, c’è da segnalare la necessità di una riforma dell’editoria, anche in considerazione di quel fenomeno, il “book divide”, che registra come nelle aree più lontane dai grandi centri si legga molto poco. Bisogna aprire – ha concluso Vita – dei luoghi di lettura nelle periferie e non i centri commerciali, perché la lettura è uno strumento importante di socializzazione".

Anche la regione Lazio vede nella manifestazione un'occasione per ribadire il proprio impegno nel settore.
“Abbiamo un problema – ha sottolineato Giulia Rodano, assessore regionale alla Cultura – di promozione della lettura fuori da Roma, perché esistono solo 19 librerie e in questo modo la possibilità di incontrare i libri è quasi nulla. Dobbiamo investire sul prodotto culturale che rappresenta un pezzo importante del Pil del nostro paese. Il nostro compito – ha proseguito la Rodano – deve essere di promozione, di credito, di apertura di nuove librerie e di formazione di figure professionali. In questo senso la nostra legge sulla promozione del libro e l’aiuto alla piccola e media imprenditoria, ha tre obiettivi: la promozione, l’accesso al credito per le aziende piccole e medie nel settore dell’editoria e, infine, lo sviluppo di una rete di servizi capillare sul territorio”.

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