mercoledì 7 novembre 2007

DARIO FO -Sulla musica

Per cantare non serve niente. Non serve essere colti, né laureati. Non serve saper leggere o saper scrivere. Non serve neanche avere una bella voce... Forse è per questo che tante canzoni, quelle nate sottobanco, per strada, nei campi, nelle fabbriche e in altri posti disgraziati, hanno sempre fatto tanta paura al potere e ai suoi sgherri. Canzonette e canzonacce povere, illegittime, dal sangue comune: rosso, vivo e vigoroso. Forti e inestirpabili come la malaerba, spuntano sempre e ovunque, nei deserti e nelle città, a Oriente e a Occidente. E ovunque c'è sempre qualcuno, forbici alla mano, deciso a farle sparire. Ma tagliare una voce non basta a strappare le radici di quei canti. Mille anni fa come adesso, cantastorie e menestrelli, rocker e rapper, sono lì a cantare l'altra storia, quella che la gente vuol sentire e il palazzo vuol far sparire. Ma la musica vola. Inafferrabile e imprendibile. Come si fa a metter in gabbia una canzone? Come si può uccidere un ritmo, una ballata, uno stornello? Tra tutte le censure, quella sulla musica appare la più assurda e odiosa. Le repressioni sonore accadono ancora oggi, Terzo Millennio d.C., nel Terzo Mondo, come nel Secondo ma anche nel Primo. Perché, se le proibizioni dei talebani e di certe frange fondamentaliste del mondo islamico, dove oltre a quasi tutta la musica vien messo al bando anche il canto delle donne, ci sorprendono fino a un certo punto, quello che dà davvero i brividi sono le liste di proscrizione in vigore nei democraticissimi Stati Uniti. Dove, la maggior catena radiofonica ha stilato e diffuso a tutte le sue emittenti una black list di artisti e titoli degna del maccartismo. Per far sparire dall'etere a stelle e strisce una canzone, ormai basta poco. Dopo l'11 settembre, è considerato politicamente scorretto e insidioso nominare parole come «fuoco», «aerei», «morte»... Dopo l'avvio della guerra all'Iraq, sotto tiro sono finiti quelli che sostengono la cultura della pace. E così, tra le canzoni da bruciare, si trova persino "Imagine", il capolavoro di John Lennon. Una delle più belle melodie di tutto il Novecento!
Dario FO

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