martedì 27 novembre 2007

DANIELE SEGRE 'UNA TRAGEDIA CONTEMPORANEA'

Un ''libro di testo'' che ha l'obiettivo di ''educare, sensibilizzare e stimolare la riflessione e l'assunzione di responsabilita' su una grande emergenza, una vera tragedia contemporanea''.

Sara' tutto questo 'Morire di Lavoro', il documentario sulle morti bianche e gli infortuni sul lavoro che il regista torinese Daniele Segre ha appena finito di girare in Piemonte e di cui ha voluto parlare oggi ospite del Torino Film Festival.

Una pellicola che, in realta', sara' 4 diversi film tre regionali, che descrivono le realta' locali di Piemonte, Lombardia e Campania, attraverso la voce dei protagonsti che hanno vissuto sulla loro pelle la tragedia degli incidenti sul lavoro, e un film nazionale che si aprira' con la voce di un attore che impersona un morto sul lavoro e che racconta la sua storia sull'immagine dell'Altare della Patria, ''perche' - dice il regista - i morti sul lavoro sono caduti per il nostro Paese''.

E allo stesso modo si apriranno i tre film regionali, con le immagini simbolo del Vesuvio, del Duomo di Milano e della Mole Antonelliana che faranno da sfondo ai racconti di tre attori che ''faranno parlare chi non puo' piu' parlare''.

Una scelta registica che serve bene a chiarire quale sia la situazione del lavoro nei cantieri edili delle tre regioni se si pensa che per la Campania e la Lombardia Segre ha scelto due attori che parleranno in dialetto napoletano e bresciano, mentre ,per il Piemonte ,si'ha deciso di affidarsi ad un attore senegalese, a simboleggiare la realta' piemontese dove i lavoratori stranieri sono la stragrande maggioranza.

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