lunedì 26 novembre 2007

ELVIS ,IL RUBACUORI

23 novembre 1956: l’operaio Louis Balint viene arrestato dopo aver preso a pugni Elvis Presley in un hotel di Toledo. Blaint si giustifica dicendo che la passione di sua moglie per Elvis ha fatto naufragare il suo matrimonio.
Viene multato per 19 dollari ma finisce ugualmente in prigione perché non può pagare l’ammenda. Il giorno dopo, il cantante viene stigmatizzato come un rubacuori impenitente, unicamente per i suoi atteggiamenti “provocatori” durante i concerti.

A vent’anni di distanza, il 23 novembre del 1976, Jerry Lee Lewis viene portato in guardina dopo aver mimato un colpo di pistola davanti ai cancelli di Graceland.
Fin dal primo pomeriggio si era presentato con una rivoltella chiedendo di vedere “il re”. Le indiscrezioni dell’epoca parlano di invidie antichissime, mai confermate del tutto. E ovviamente di donne, nonostante Lewis si sia presentato con la moglie Linda Gail.

I due nel tempo hanno condiviso gli sudi di registrazione - quelli della mitica Sun di Memphis, dove hanno pure suonato assieme a Carl Perkins e Johnny Cash, nel celebre Million Dollar Quartet - e hanno segnato l’ascesa del rock’n'roll. Più focoso e indisciplinato di Presley, Lewis conoscerà presto difficoltà non solo per il suo temperamento, ma anche per la crociata contro il rock’n'roll che lo vedrà al bando dalle scene dal 1958, per aver sposato la cugina tredicenne, Myra Gale Brown.

I fatti descrivono in questo caso il “killer” (sorannome quanto mai appropriato di Jerry Lee) infuriato per non essere stato ammesso alla presenza di Elvis.
Il Re, dal canto suo, non brilla al periodo per lucidità e chiede espressamente alle guardie in servizio a Graceland di allontanare “quel pazzo”. L’episodio si chiude con Lewis in carcere, per tutta la notte. Non avrà altre ripercussioni sulla vita di entrambi. Quella di Presley, del resto, era prossima al traguardo, raggiunto mestamente il 16 agosto 1977

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