sabato 24 novembre 2007

BOCCIONI A PADOVA

Boccioni inedito, prefuturista, padovano.

Dolcemente impressionista nel raccontare donne, volti, emozioni, incontri. Una realtà quasi domestica fatti di colori tenui, di contorni sfumati, di toni contenuti. E’ l’altro volto, l’altra immagine, l’altra realtà di Umberto Boccioni. A mostrare questo aspetto quasi inedito è una bella mostra, curata e attenta, ospitata dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Padova.


Una riscoperta e un vero omaggio della città per svelare, raccontare e mostrare finalmente gli anni padovani di Boccioni. E’ un legame forte quello che lega l’artista a questa città: qui Umberto arrivò con la famiglia all’età di sette anni e qui rimasero a vivere la madre e la sorella.

Il padre, impiegato in Prefettura, infatti lascia Padova per Catania prima e per Roma dopo. E nella capitale inizia una nuova vita con un’altra donna. Abbandona la moglie e va a vivere con Colomba Procida, la giovane domestica della sorella che li aveva ospitati nei primi tempi del loro soggiorno.




Ma Umberto torna sempre nel Veneto. Qui restano a vivere la madre Cecilia Forlani e la sorella Amelia: due donne amate ed importanti per il pittore. E la mostra mostra il dipanarsi di questi temi quasi "femminili", questa ricerca intimistica di atmosfere e scorci di Boccioni nelle opere realizzate tra il 1900 e il 1907 prima della ultima e più celebrata fase futurista di Milano.


Una mostra che inaugura anche la nuova Galleria Civica di Padova, completata dopo un lungo e impegnativo lavoro di ristutturazione. Opere da vedere e da godere in spazi restituiti alla città e un catalogo tutto da leggere e studiare per l’accuratezza e l’importanza degli interventi.




Oltre al testo principale di Virginia Baradel ci sono importanti contributi di approfondimento: di Nico Stringa incentrato sul rapporto tra Boccioni e Venezia, dello storico padovano Lino Scalco che traccia l’affresco della città nei primi anni del ‘900, di Simone Nicotra, discendente dell’amico fraterno di Boccioni Mario Nicotra, che tratta della vocazione alla scrittura emersa durante il soggiorno catanese e della psicanalista Franca Munari che propone delle riflessioni sul rapporto con la madre, figura cardine della vita ma anche dell’opera di Boccioni.

Il catalogo edito da Skira pubblica per la prima volta in modo esteso e documentato le novità emerse nelle ultime fortunate ricerche su Boccioni padovano e si comporrà per capitoli intesi come “ritratti” dei personaggi che animano lo scenario padovano intorno alla presenza, assai più consistente di quanto si pensava fino ad oggi, di Umberto Boccioni.



I documenti ritrovati consentono infatti di datare circostanze biografiche che mostrano come il pittore a Padova fosse di casa, come gli ambienti culturali cittadini fossero ben informati della sua presenza, nonché incuriositi dalla sua eccentricità, sia dal punto di vista esistenziale che artistico. L’articolo sinora inedito pubblicato da Boccioni sul quotidiano cittadino “La Libertà. Giornale della democrazia” che esalta la “Sala del Sogno” alla Biennale del 1907 si colloca in questo contesto e si configura come il primo articolo di critica d’arte scritto e pubblicato da Boccioni: in esso l’artista esprime le sue idee sull’arte anticipando, nei toni e nei contenuti, lo spirito futurista.


Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova.

Padova, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Piazza Cavour. Dal 30 ottobre 2007 al 27 gennaio 2008.
Orario: 10.00 – 18.00, lunedì chiuso
Catalogo Skira
Biglietti: interi € 7,00, ridotti € 4,00
Info: http://padovacultura.padovanet.it
Telefono: 049 8204544

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