martedì 20 novembre 2007

STORIA DELLA MUSICA ELETTRONICA


La piccola casa editrice francese indipendente Allia, da tempo punto di riferimento per scrittori e artisti che girano attorno al situazionismo, ha recentemente tradotto un volume di estremo interesse per chi si interessa di elettronica, o più in generale per chi vuole affrontare questioni di storia della musica contemporanea. Si tratta di Modulations: une histoire de la musique électronique, traduzione del volume Modulations. A History of Electronic Music: Throbbing Words on Sound pubblicato nel 2000 dall'editore newyorchese Caipirinha. La traduzione francese si inserisce con coerenza in una linea editoriale da tempo particolarmente attenta alle musiche elettroniche, con un catalogo che vede affiancate un discreto numero di compilations sull'elettronica e un film documentario che racconta la storia dei pionieri del genere. Modulations è una raccolta di saggi piuttosto diversi tra di loro, tanto per ampiezza che per impostazione, tutti scritti da critici che ruotano attorno a testate come The Wire, Village Voice, The Face. Dopo una breve introduzione rivolta ad una serie di interrogativi e argomentazioni di tipo definitorio, segue un primo capitolo sui "pionieri" della musica elettronica - futuristi, musica concreta, primi esperimenti nei grandi centri di ricerca del suono - in cui sono trattate [piuttosto sbrigativamente] molte delle questioni che saranno basilari per i successivi sviluppi dei generi "elettronici". Questa prima parte si può considerare introduttiva, nel senso che solo alcune delle questioni poste sono poi sviluppate in modo esaustivo. Di fatto, a Modulations va affiancata la lettura di un altro saggio sulle musiche elettroniche, edito in francese, dal titolo Techno Rebelle: Un siècle de musiques électroniques [Denoël 2002], che discute più nel dettaglio la storia dei pionieri dell'elettronica. Modulations è impostato su capitoli ognuno dei quali sviluppa un preciso genere: "Krautrock" (a cura di Simon Reynolds), "Disco", "Dub", "Jazz-Funk", "Post- Punk" (tutti a cura di Peter Shapiro), "House" (Rodwo Eshun), "Hip Hop" (David Toop) e "Techno" (Mike Rubin). All'interno di ogni genere, vengono affrontate questioni relative ai "sottogeneri" o a particolari sviluppi (tipo il "Synth Pop", "Free Style" "Booty Music", "Miami Bass"). Il discorso mira a rendere nella sua completezza la "cultura elettronica". Pertanto, accanto ad una dettagliata rassegna di musicisti, sono discussi questioni relative alla "produzione" e ai canali di "diffusione" di un genere, con attenzione ai produttori e alle etichette più rilevanti. Ciascun periodo è contestualizzato anche dal punto di vista sociale, restituendo così un'immagine fedele a quello che deve essere stato/è un certo circuito/genere con i suoi attori, protagonisti, ma anche registi, organizzatori e promotori. Al saggio vero e proprio sono affiancate interviste a cura degli stessi autori. Di particolare interesse per quanto concerne il jazz, la parte dedicata a Teo Macero produttore del Miles Davis "elettrico" [In a Silent Way, ad esempio]. Modulations si propone dunque come un volume indispensabile per il neofita. Risulta senz'altro una guida di riferimento fruibile anche dallo specialista che può trovarvi riflessioni di estremo interesse. In Francia è la prima storia "ragionata" sulle musiche elettroniche. Non sarebbe male pensare ad una traduzione "ragionata" e aggiornata. Manca nell'editoria italiana un'opera di riferimento generale di tale qualità... Il catalogo Allia vede presenti in catalogo anche i seguenti volumi dedicati alle musiche (che segnaliamo per quanti leggono il francese): Lipstick Traces, Mystery Train e Dead Elvis dell'importante critico rock americano Greil Marcus, Awopbopaloobopalopbampboum di Nick Cohn, Sweet Soul Music di Peter Guaralnick e la quasi totalità delle opere di Nick Tosches.
L'immagine è tratta dall'opera di Antonio Infantino "The magic tarantella"

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