Aveva detto «Se qualcosa ci salverà, sarà la bellezza», una frase che può essere considerata il suo testamento spirituale
«Mi piacerebbe che i visitatori uscissero piangendo, con un'emozione».
Un moto nell'animo, questo voleva suscitare Ettore Sottsass, grande firma del design italiano, morto il 31 dicembre 2007 a Milano all'età di 90 anni. L'aveva detto riguardo ai visitatori della mostra 'Vorrei sapere il perché ', che riassume la sua intera vicenda creativa, aperta a Trieste fino al 2 marzo, ma è un desiderio che ha segnato tutta la la sua vita.
Nato in Austria, a Innsbruck ,nel 1917, ha studiato architettura al Politecnico di Torino, dove si è laureato nel 1939. Nel '47 a Milano ha iniziato la sua attività di architetto aprendo un suo studio, che, dal 1958, quando inizia la trentennale collaborazione con la Olivetti, diventa uno dei luoghi di riferimento della nuova ricerca dell'industrial design che contribuirà a portare l'Italian style al successo nel mondo.
Figura eclettica e poliedrica, Sottsass, tra le firme più importanti e innovative del design internazionale, è passato dal Moderno allo Spazialismo, dal Razionalismo al Pop.
Fotografo appassionato, negli anni della Beat generation, con la moglie Fernanda Pivano, girò tutta l'America con la macchina fotografica al collo. Come artista ha partecipato al Mac (movimento arte concreta) e allo Spazialismo negli anni '40-'50.
Alle tematiche del design è legata, alla fine degli anni '70, la creazione del gruppo 'Alchimia ',che concretizza il lavoro ideologico e progettuale svolto negli anni del «radical design».
Nel 1981, con personaggi come Hans Hollein, Arata Isozaki, Andrea Branzi, Michele DeLucchi ed altri, fonda "Memphis", che è storicamente giudicato uno dei più significativi movimenti del design italiano, cui ha dato una svolta significativa, dando priorità all'estetica rispetto alla funzionalità, «l'emozione prima della funzione», con la realizzazione di arredi e oggetti colorati.
Mobili, dalla Beverly a Casablanca, che sono state vere icone di modernità. Questo sino a quando, nel 1990, ritenendo terminata la propria funzione d'avanguardia, Memphis viene sciolto, e nasce il Post Design.
Dalla lunga collaborazione con la Olivetti nascono macchine che fanno storia, dalla calcolatrice Logos 27 (1963) alla macchina da scrivere Praxis 48 (1964), dalla celeberrima Valentina (con Perry King) ,al sistema per ufficio Synthesis (1973). Dal '75 un'altra collaborazione fondamentale, quella con Artemide, per lampade e oggetti in vetro.
Sottsass ha spaziato in tanti campi oltre il disegno industriale, cimentandosi con la ceramica, il vetro, il rame.
Intellettuale inquieto e voracemente curioso, artista, è stato comunque in primo luogo e sempre architetto, protagonista di assoluto rilievo del Novecento italiano. Con lo studio Sottsass e associati, fondato nel 1980, porta avanti una visione a tutto campo della progettualità con una architettura sempre disegnata intorno all'uomo. Nascono così ville, manifesti di grandi eventi, disegni di nuove «città ideali», il progetto per la Nuova Malpensa.
«Se qualcosa ci salverà, sarà la bellezza» aveva detto nel 2001. Una frase che tutt'oggi può essere considerata la sua eredità, il suo testamento spirituale.
mercoledì 2 gennaio 2008
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