giovedì 17 gennaio 2008

FUGA DEI MUSICISTI DALLE MAJORS

Le case discografiche? "Non potranno far nulla per fermare la nuova tecnologia": Prince, il geniale musicista di Minneapolis allergico alla 'dittatura' delle major del disco, gia' nel 2000 dalla sua pagina web esprimeva apprezzamento a Napster, sito dedicato allo scambio di file musicali e nemico numero uno delle case discografiche. Una previsione piu' che azzeccata, visto quello che sta succedendo in questo giorni nel mondo del music-business.

Dopo l'addio di Paul McCartney e dei Radiohead, la minaccia di Robbie Williams e dei Verve di non far uscire i prossimi album, ora anche i Rolling Stones sarebbero sul punto di lasciare la Emi, major sempre piu' nella bufera. Sono sempre piu' frequenti i segnali di crisi delle grandi case discografiche, minacciate dalla pirateria ma soprattutto dalle nuove tecnologie, che permettono di scaricare la propria musica preferita in una frazione di secondo, gratis o a pochi centesimi.

L'abbandono degli Stones sarebbe un colpo terribile per il nuovo capo della Emi Guy Hands, che nei giorni scorsi ha annunciato di tagliare 2.000 posti di lavoro e di accorpare vari dipartimenti. Mossa che ha fatto infuriare gli artisti, che temono rischi per il settore promozionale. Da quando il fondo di investimento Terra Firma ha preso il controllo della Emi, sono stati tagliati gli acconti alle star e agli artisti e' stato detto di "lavorare piu' sodo" per promuovere gli album. Una politica costata all'etichetta la perdita di grossi nomi.

Come quello di McCartney e di Robbie Williams, che sta ritardando l'uscita del nuovo cd in un braccio di ferro con l'azienda: il contratto vale 80 milioni di sterline, circa 120 milioni di euro. Intanto Jagger e soci, il cui contratto con Emi scade a maggio, hanno firmato per far uscire la colonna sonora del documentario di Martin Scorsese Shine a light con la Universal.

Ad aver dato un chiaro segnale del cambiamento totale che sta subendo il music-business, sono i Radiohead (il 17 e 18 giugno in concerto a Milano). La band di Tom Yorke, in un esperimento senza precedenti, aveva invitato i fan a pagare quel che volevano per scaricarsi il nuovo album In Rainbows. Una mossa che si e' trasformata in un colpo a effetto, aumentando la popolarita' del gruppo, che ha detto addio alla Emi dopo aver litigato sui soldi e sul controllo creativo sui propri brani. Ma potrebbero unirsi anche i Coldplay e Kylie Minogue, tutti orfani dell'abbandono di Tony Wadsworth, storico capo della Emi Uk, "la ragione per cui molti gruppi hanno firmato", come ha dichiarato Dave Holmes, manager dei Coldplay, che ha parlato chiaro: "Gli artisti vogliono lavorare con gente che capisce di musica, non con i ragionieri della finanza".

E Madonna?
L'ex Material Girl ha confermato di essere un'abilissima donna d'affari: a ottobre ha lasciato la Warner firmando un accordo (120 milioni di dollari per 10 anni) con la societa' promotrice di concerti Live Nation: la societa' avra' una partecipazione sugli album, le tournee, il merchandising e tutti gli altri progetti legati alla attivita' di Louise Veronica Ciccone. "Per la prima volta nella mia carriera il modo in cui la mia musica puo' raggiungere i miei fan e' senza limiti - ha detto Madonna - Io non ho mai voluto pensare in termini limitati. Con questa nuova partnership le possibilita' che ho sono senza fine".

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