domenica 20 gennaio 2008

READING -SESSION ORGANIZZATO DA LUNA NUOVA

PRESENTAZIONE


LUNANUOVA è

un'associazione non-profit per l'organizzazione , la gestione, di servizi per l'arte e lo spettacolo, laboratorio permanente di riflessione (da cui nasce il concetto di atelier).
Si prefigge la creazione di un network di spazi sul territorio nazionale che permetta di mettere in connessione artisti e territori, luoghi disponibili ad accogliere iniziative culturali di qualità ,nei quali la location non sia solo uno spazio ospitante, ma diventi parte integrante delle opere d'arte e delle tematiche.

L'intento è quello di proporre progetti culturali sia all'interno di una nuova sede fissa, sia in luoghi concepiti come una rete di spazi Xpò temporanei, dando visibilità e supporto tecnico-logistico al variegato tessuto dei nuovi linguaggi nascenti e vitalità a luoghi poco utilizzati o poco visibili.
Ideazione e realizzazione di iniziative on line e off line in grado di promuovere il dibattito nell'ambito artistico e culturale, lo scambio interdisciplinare e un "riorientamento creativo" della società attraverso l'educazione alla cultura contemporanea
Diffondere la cultura e l'arte contemporanea attraverso l'informazione, la conoscenza e le relazioni, per promuovere a livello locale e internazionale lo sviluppo di un'identità culturale nella società del presente
L’ Associazione Luna Nuova mette a disposizione degli artisti le diverse professionalità in ambito culturale fornite dai propri componenti e collaboratori (comunicazione, organizzazione, direzione artistica, ecc.). È composta da operatori e professionisti dei settori arte, cultura, teatro,musica.

La serata-sperimentazione al make Noise,in data 25 gennaio,ore21,è l’inizio di un percorso che”intreccia sonorità,ritmi,culture,sensibilità”
Il concetto di contaminazione di genere è volutamente accentuato,una risposta “intelligente” e “creativa”
Alla globalizzazione artistica: voglia di condividere esperienze attraverso linguaggi universali.
L’improvvisazione gioca una parte importante,la musica si lascerà guidare dalle parole,le note seguiranno il testo e le sensazioni del momento..
Farà da cornice una installazione multimediale,anch’essa basata sul connubio musica-parola…


Make Noise via Assisi 113 INFO 3392109857
Roma
25 gennaio ore 21 www.makenoise.it



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GLI ARTISTI
Abbiamo contestualizzato artisti arrivati a noi attraverso la nostra Associazione,con alle spalle percorsi di vita e di formazione diversi,nei quali abbiamo ravvisato "radici" artistiche che li accomunano.
Siamo lieti di offrire loro una chance,e felici di aver scovato potenziali talenti.
LA NOSTRA RIFLESSIONE

Innanzi tutto, saltiamo a piè pari tutta quella serie di riflessioni e considerazioni sul fatto che la musica/rumore sia presente già nel battito cardiaco e nel semplice suono della voce.
Una sola considerazione però va qui fatta: da quando la musica è nata come fenomeno riconoscibile ed identificabile (da parte dell’uomo moderno, ovviamente), essa ha sempre coinvolto in qualche modo la voce.
Che si trattasse di suoni disarticolati che dovessero semplicemente manifestare uno stato d’animo, o che fossero vere e proprie strutture linguistiche, l’uomo ha sempre combinato le due cose.

In effetti, bisogna ricordarsi che la laringe umana, nella sua completezza, come anche gli organi vocali, e non, di ogni essere vivente atti a produrre suoni, sono da considerare gli unici strumenti musicali (sebbene il concetto sia sempre un’astrazione umana) esistenti in natura. Proprio per questo sono dotati di un’espressività che nessuno strumento artificiale o costruito, che dir si voglia, potrà mai avere.

Anche qui però bisogna chiarire una cosa fondamentale, e cioè il concetto di espressività così come vorrebbe essere qui inteso. Spesso si dice che un suono che “si muove” da un livello d’intensità ad un altro sia espressivo, oppure quando lo stesso suono subisce una variazione nella sua altezza (cioè passa da un registro ad un altro, per es. dal grave all’acuto o viceversa).
Più giusto sarebbe considerare le due cose insieme. Ma anche fatto questo, la cosa rimane comunque molto limitante.
Consideriamo infatti che il termine “espressivo” viene indicato per definire uno strumento d’espressione, cioè un funtivo della funzione d’espressione.
E diamo pure per assodato che si tratti di espressione di un contenuto…

Per quanto i contenuti si possano dividere in innumerevoli categorie, nel caso della voce ogni diverso tipo di contenuto (tranne forse qualche rarissima eccezione) sarà comunque riconducibile alla comune matrice dello stato d’animo.
Quindi la voce (che è certo lo strumento di comunicazione più efficace e completo, nell’essere umano), ma anche la gestualità, sono sempre mezzi d’espressione di uno stato d’animo.

Nel caso in cui a questi due strumenti ne vengano accoppiati altri,avremo tipi diversi di manifestazione espressiva: musica corale, sinfonica, lirica, liederistica, canzoni, etc. nel caso della voce, balletto o in generale coreografia, mimica, teatro, teatro-danza, ed altre forme artistiche interattive nel caso in cui le due cose si combinino insieme.

Tutte queste considerazioni apparentemente ovvie (ma quel tipo di ovvietà che rasenta la dimenticanza) servono per chiarire meglio il concetto che il semplice fatto che un suono cambi d’altezza e d’intensità non significa che sia realmente espressivo, poiché la vera espressione implica l’espressione di un contenuto (stato d’animo) che il mero modificarsi del fenomeno acustico non può assicurare.

Ecco perché ogni strumento artificiale (cioè creato dall’uomo), per poter dire di essere veramente espressivo, deve avvicinarsi il più possibile all’espressività della voce umana, al fine di poter manifestare il contenuto.
Quando musica e parola (in questo caso, arbitrariamente, consideriamo “parola” e “voce” come sinonimi) si incontrano, ecco che si mettono a confronto due tipi diversi di espressività.

Senza dubbio questo è un vantaggio, ai fini dell’espressione del contenuto, poiché si hanno a disposizione più mezzi per realizzare lo scopo.
Inoltre si consideri anche che due diversi mezzi espressivi possono essere messi in relazione in innumerevoli modi diversi.
Ciò consente quindi di poter esprimere il contenuto non solo in modo generale, ma anche in modo specifico e completo di ogni sfumatura. Tanto per fare un esempio, se noi dovessimo dipingere un paesaggio avendo a disposizione solo due dei colori fondamentali, riusciremmo ad esprimere il contenuto nella sua forma indicativa generale (la struttura del paesaggio, gli oggetti presenti, cielo, alberi, fiumi, etc.) ma non nella sua completezza, poiché la vera espressività del paesaggio reale sta nel rapporto del colore del cielo con quello dell’acqua, dei tronchi, dell’erba, e così via. Avendo a disposizione solo due colori fondamentali questo non è possibile.
Allo stesso modo, avere più mezzi d’espressione musicale aiuta ad avere una più completa espressione del contenuto.

Continuiamo a considerare “parola”e “voce” come due sinonimi, e cominciamo a considerare più a fondo il contenuto da esprimere.

Di solito, quando si parla nella vita quotidiana, il tono e la modulazione della voce si modificano a seconda dello stato d’animo, il quale a sua volta influenza la scelta delle parole da usare; questo succede nell’essere umano in modo assolutamente spontaneo e naturale, senza la costruzione del pensiero o, per usare un termine più adatto, senza un progetto, esattamente come accade per il battito di ciglia, per la respirazione, o per il camminare.
E’ un cerchio che si chiude ogni volta, ed ogni volta assume connotati diversi, anche perché non sarà mai possibile dire la stessa cosa nello stesso modo.

La variabilità del rapporto fra questi tre elementi determina il tipo d’espressività.
In teoria, quando si vuol fare di ciò una forma musicale artistica, la musica che ad essi viene accostata dovrebbe tener conto di quanto detto prima, al fine di evidenziare non solo il significato delle parole, ma anche lo stato d’animo in cui queste dovrebbero essere dette, e quindi l’espressività del testo stesso.

Nonostante gli strumenti musicali, come già detto prima, di per se stessi non siano espressivi, occorre considerare che essi necessitano quindi della volontà e dell’abilità dell’esecutore che deve riuscire a rendere la loro espressività il più vicino possibile a quella della voce umana (con tutto il corollario di considerazioni che ciò implica, già esposto prima).

Va da sé però che la musica, con tutte le sue infinite gamme di altezze, intensità e timbri, offre una quantità pressoché inesauribile di “colori” (in musica questo termine è usato per i suoni alla stessa stregua che nell’arte pittorica) atti a meglio descrivere il significato ed il contenuto del testo. Nella storia della musica il rapporto fra le due cose ha subito innumerevoli trasformazioni, passando da un eccesso all’altro.

Tralasciamo il periodo preistorico e pre-Cristiano , in cui tutto sommato non esistevano inibizioni o censure di sorta, tranne che in qualche caso eccezionale.
Nella musica Gregoriana, anzi sarebbe più opportuno dire “nel Canto Gregoriano”, non esisteva l’accompagnamento strumentale, riservato o meglio “relegato” alla musica profana.

Successivamente le cose cambiarono, ed anche per la musica sacra si cominciò ad adottare l’accompagnamento strumentale. Dopo di che intervenne anche il teatro, con la comparsa delle prime interazioni con la musica che portarono in seguito alla nascita del melodramma, dell’opera lirica, della liederistica, della canzone.

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ANTONIO INFANTINO





INTERAZIONE CON ARTE VISIVA

vedrà protagonisti due giovani talenti:

Andrea ANNESSI MECCI
Fotografo romano, classe ’70, è autore di numerose pubblicazioni e fotoreportage, nei quali mostra uno sviluppatissimo interesse per il ritratto, esercizio che eleva al livello di qualità pittorica nella definizione accuratissima dei dettagli al servizio di un mai scontato lavoro di introspezione psicologica.
La ricerca intorno ai volti lo porta in giro per il mondo, soprattutto nelle misconosciute terre dell’Asia centrale, dove gli scatti più felici rivelano storie impensate, a metà strada tra il documento e la narrazione empatica.
Gli ultimi lavori lo vedono più concentrato sulle potenzialità offerte dalla manipolazione dello strumento fotografia, dalla versatilità intrinseca del mezzo. Quindi sperimentazione sui materiali, in sede di progettazione, sviluppo e stampa, utilizzo della tecnica digitale come esito ultimo e imprevisto della disposizione antica alla maestria artigianale.
Principali mostre fotografiche
2007
per Electronic Art Cafè (dic) ● Roma
Perdite storiche duemilasette, opera fotografica su tela 96x198cm. Dal presente un contributo di riflessione sulla politica culturale svolta a Roma
per Contiene Arte (sett-nov) ideato da G. Lipoli e finanziato da RealTelevision
Concorso di poesia di Laura Palmieri e Andrea Annessi Mecci ● Istallazione cittadina nel parco della Garbatella in via Magniaghi
per Argo (lug) rivista di esplorazione su letteratura e immagine
Immobilità professionale, opera fotografica su tela 96x198cm inerente al tema del labirinto del lavoro in Italia curato da Edoardo Sanguineti.
2005
per Parlamento Europeo (giu) ● Bruxelles
Dal trattato di Maastricht alla Costituzione Europea. Immagini della nascita dell’Europa attraverso dettagli: i luoghi della democrazia, le firme dei protagonisti, le pagine degli accordi.
Personale
2004
per Festival Internazionale di Fotografia (28 apr-2 giu) ● Roma
KAZAKHSTAN. 30 ritratti ambientati in Kazakhstan (Asia Centrale)
Personale
http://www.archphoto.it/Gallery_archphoto/annessi/annessi.htm
2003
per Istituto Europeo di Design (15 gen-14 feb) ● Roma
DISPOSIZIONE. 38 ritratti ambientati in Iran ed India stampati in b/n da lastre di grande formato Polaroid
Personale
2002
per GAI - Giovani Artisti Italiani (nov) ● Neue Galerie im Kunsthaus Tacheles, (Berlino)
Ritratti del Rajasthan ● Catalogo
Collettiva
per GAI - Giovani Artisti Italiani (apr) ● Centro della Creatività ● Genova
Ritratti del Rajasthan ● Catalogo
Collettiva
per GAI - Giovani Artisti Italiani (17 gen-17 feb) ● Galleria Comunale ● Bari
Ritratti del Rajasthan ● Catalogo



Corrado SASSI
Nato a Roma nel 1965 ,vive e lavora a Roma.
Nel suo lavoro Corrado Sassi usa generalmente tre media , fotografia, installazioni e video,raramente esposte contemporeneamente.
La fotografia viene usata come una sorta di registratore degli eventi che avvengono intorno all'artista, e alla fine solo alcune immagini vengono poi scelte e stampate in grande formato, mentre i video sono costruiti attentamente come se si trattasse di uno spot. Le installazioni invece diventano un contenitore per delle azioni performative, interpretate dallo stesso artista o piu spesso dal pubblico usato come mezzo espressivo.
Principali mostre fotografiche
2007 "Opere" Muspac L'Aquila 2007 "Empfangnis"L'Union Roma
2006 "Arcadia", Galleria Traghetto, Venezia
2005 “Macroneve”, Galleria Civica Cortina d’Ampezzo
2005 “Fotografie”, Studio Casagrande, Roma
2005: “Carnival”, “H”, Milano
2005 "Summertime" L'union Roma
2005 "Colorfull life" P. Antonacci Festival della Fotografia Roma
2004 "Labirinto" Galleria S.Cecilia Festival di Fotografia Roma 2004 “Absolute Vanessa” Valerie Cueto, Parigi 2004 “Teleidiocrazia” Pino Casagrande, Roma 2004 ”Absolute Vanessa” Valerie Cueto, Parigi 2004 “Snow Balls ” Valerie Cueto, Parigi

IL MESSAGGIO

Basta parlare due lingue diverse per non capirsi ?
In effetti, attraversando i paesaggi più visitati della ricerca artistica contemporanea, tra le rovine di mitologie scomparse e gli avanzi di linguaggi mal digeriti, è sempre sotto la vasta ombra della Torre di Babele, che amabilmente continuiamo a conversare senza comprenderci.
Orfani della minacciosa verticalità del più poliglotta e fallimentare assalto al cielo mai concepito, rimuoviamo ogni giorno la straniante circostanza che Babele è una sterminata pianura orizzontale.
Come dopo un esplosione, parole, segni, oggetti, immagini, sono ammonticchiati qua e là a caso ; ci si ostina ad inventariare detriti, santificare reliquie, con la fiducia intatta di pionieri che abbiano scambiato una discarica per l’Eldorado.
Andrea Annessi Mecci e Corrado Sassi partono dall’analoga constatazione che la fotografia non è soltanto un punto privilegiato di osservazione : si tratta piuttosto dell’avvio di una trattativa dove si scambiano opportunità di espressione.
In « Immobilità permanente » di Annessi Mecci una tela, solido retaggio pittorico-visivo, rimane « impressionata » dalla vacuità di un cinema il cui schermo proietta la foto di un interno con figure e una vecchia « A112 ai piedi di un letto. E’ uno spettacolo di immobilità e afasia, nel quale la sottolineatura ironica è tanto reale quanto una vecchia automobile parcheggiata dentro un « basso » napoletano mentre un significato concettuale plausibile si nasconde tra le sedie vuote di un cinema deserto.
Tela, schermo, obiettivo, declinazioni meno aleatorie di pittura, cinema, fotografia.
« Columbus » di Corrado Sassi è uno « short movie » che, pur utilizzando compiutamente la tecnica cinematografica, si emancipa dal ricatto drammaturgico, dalle pretese del personaggio e si libera della zavorra dei dialoghi.
Rappresenta una installazione di arte fotografica cui si aggiunga l’agognata dimensione del tempo, della durata.
Un soggetto ridotto all’osso, situazionista : il cocktail di un gruppo di civilizzati commensali in una bella casa borghese è interrotto dall’irruzione di un manipolo di indiani americani.
Incontro/ scontro riprodotto per quello che è, un’occasione mancata. Sguardi che si cercano ma bocche cucite, « Augh » strozzati di fronte a un’ecolalia incipiente e già imbelle.
Un attimo prima dell’avvento della Storia, delle trappole dell’esotismo, del miraggio della rappresentazione.


COME RAGGIUNGERCI


makenoise è in via assisi 113, a 600 metri dalla stazione Tuscolana -a 1 km dalla fermata Furio Camillo della metro A .
Facilmente raggiungibile anche dalla stazione Termini ,autobus di linea 85 ,fino alla fermata Tuscolana-Assisi.


Un grazie sentito va a Veronica Marica ed al suo staff

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