domenica 16 marzo 2008

NUOVO ALBUM PER BRIAN ADAMS

Si intitola 11 ed è l'undicesimo album in studio del rocker canadese.
11 nuove canzoni che il cantante sta promuovendo con 11 mini concerti, completamente acustici, in 11 città europee (inclusa Milano, il 9 marzo scorso) per 11 giorni consecutivi. L'11 marzo ha scelto di suonare a Londra, città nella quale vive da molti anni, in una location piuttosto insolita: la chiesa di St. James, nella zona di Piccadilly. "Ho scelto di vivere a Londra perché è un bel posto, dove succedono belle cose. E' un luogo geograficamente conveniente per andare dovunque". "Ed è la prima volta che suono in una chiesa. Come mai lì? Non saprei... in realtà non è stata una mia idea".


Quanto alla ridondanza del numero 11 in questo nuovo progetto musicale, la prima domanda che viene alla mente è se sia il suo numero porta-fortuna o se dietro ad esso ci sia una qualche scaramanzia particolare. "No, no, per nulla. Niente di magico o di fortunato. Mi è solo sembrato fico di per se stesso. Per uno come me, che suona molto dal vivo, fare undici concerti consecutivi in undici città diverse non è poi una gran sfida. Questo album è stato scritto con la chitarra acustica, quindi si presta particolarmente bene ad un tipo di show come quello che stiamo portando in giro in questi giorni".



L'album, per l'appunto. A quasi 4 anni da Room Service, 11 vede il ritorno di Jim Vallance, storico collaboratore di Adams, come co-autore di 3 brani del disco.

"Con Jim abbiamo scritto Tonight we have the stars, Flower grown wild e Walk on by e sono molto felice di essere tornato a collaborare con lui, così come sono molto contento di questo album in generale, per la ricerca di qualità che c'è dentro". Nelle note del disco si scopre che una parte del lavoro è stata registrata in stanze d'albergo e backstage di concerti, utilizzando sofisticate attrezzature trasportate dentro una valigia. "Sì, proprio così. Durante le turnée ci sono molti tempi morti. Ci si ritrova con delle finestre temporali di 7-8 ore completamente vuote. E a me piace passare il tempo in maniera creativa e costruttiva. E poi oggi, nell'era digitale, è tutto più facilmente registrabile. Alcuni strumenti di registrazione sono talmente piccoli e compatti che portarseli dietro non è affatto un problema. Il digitale, se ci pensate, ha portato i medesimi vantaggi anche nel campo della fotografia: è possibile fare delle foto di una qualità incredibile che solo qualche tempo fa era impensabile realizzare senza un'attrezzatura molto più complessa".

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