domenica 10 febbraio 2008

ROMA OSPITA PECHINO

Il Museo delle Mura di Roma ospita, per la prima volta in Italia, il lavoro di Huang Rui, uno dei più importanti artisti cinesi contemporanei. 'Pechino 2008: il tempo, gli animali, la storia. Un’opera di Huang Rui' è il titolo della grande installazione, appositamente concepita per il museo di Porta San Sebastiano, aperta ai visitatori da domani fino all'8 giugno. L'iniziativa, curata da Mary Angela Scroth e Adriana Forconi, è promossa dall'assessorato alle Politiche culturali del comune di Roma.

Inaugurata questa mattina, l'installazione, nata da un progetto originario ideato per la Galleria Sala 1 di Roma, è costituita da 2229 vecchi mattoni provenienti dagli 'hutong', antichi quartieri di Pechino che stanno scomparendo a causa dell'ammodernamento urbanistico della città in vista delle Olimpiadi, collocati a terra e divisi in 38 gruppi di 60. Ciascun gruppo è sorvegliato da una statua in pietra, raffigurante uno degli animali dello zodiaco cinese. I mattoni usati dall'artista cinese risalgono a prima della fine della dinastia Qing ed i più recenti hanno almeno un secolo di storia

''Huang Rui - ha spiegato Mary Angela Scroth - è uno dei più importanti artisti dell'avanguardia cinese. Ha fondato alla fine degli anni '70, insieme ad altri artisti, il gruppo 'Xing Xing' (Le stelle), la prima significativa esperienza di arte contemporanea in Cina. Il loro gruppo contestava fortemente il regime e la loro prima esposizione pubblica, nel 1979, fu immediatamente chiusa a causa della censura. Dopo un lungo esilio in Giappone tra gli anni Ottanta e Novanta, dal 2002 Huang Rui è di nuovo attivo a Pechino, dove ha promosso la nascita del 798 Art District, importante centro di produzione artistica. Da sempre questo artista - ha sottolineato la curatrice - crede nell'arte come libera espressione dell'individuo. E' un rivoluzionario''.

Affascinato dalle grandi costruzioni in mattoni di Roma, Huang Rui ha tratto ispirazione per un grande lavoro che fa del mattone, elemento povero, un simbolo della memoria storica e dell’interminabile processo di distruzione e ricostruzione che caratterizza le metropoli contemporanee. ''Quando sono arrivato a Roma avevo già in mente questa installazione, ma la storia millenaria di questa città e il fascino di questo luogo mi hanno profondamente ispirato''.

Nell'installazione i mattoni di Hang Rui portano con sé un significato storico, legato alla concezione orientale del tempo, confrontata con la mentalità e la cultura occidentale. Ogni mattone, infatti, rappresenta un anno, inciso sulla materia con due tipi di caratteri diversi: una prima iscrizione rappresenta l'anno occidentale in numeri arabi mentre, la seconda, rappresenta lo stesso anno scritto secondo la progressione cinese, assieme ai nomi delle dinastie imperiali corrispondenti. Il sistema di registrazione degli anni secondo la tradizione classica cinese utilizza due categorie di simboli: 10 'Tiangan' (Tronchi celesti) e 12 'Dizhi' (Rami terrestri). A questi ultimi vengono associati i segni zodiacali della tradizione cinese. I due cicli si combinano fra di loro e ogni sessanta anni si ripete la medesima combinazione. Sul primo mattone usato da Huang Rui vi è inciso l’anno 221 a. C. (del topo, animale del primo imperatore Qin Shi Huangdi), mentre l'ultimo rappresenta il 2008, ad indicare l’inizio di un nuovo ciclo. La tradizione orientale, infatti, scandisce il tempo secondo cicli temporali molto lunghi.

Parlando dei rapporti tra Italia e Cina, l'artista ha spiegato che secondo lui ''il dialogo economico che ci può essere tra due paesi può durare al massimo due generazioni. E' il dialogo culturale che può continuare nei secoli''. Per tutta la durata della mostra il percorso sarà arricchito dal video introduttivo di Iris Manca che documenta il back stage del lavoro di Huang Rui, dalla fase di raccolta dei materiali a Pechino all’incisione dei mattoni fino all’allestimento dell’installazione al Museo delle Mura di Roma.

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