venerdì 23 novembre 2007

LIBRI

'NAPOLI FERROVIA' DI ERMANNO REA
'NAPOLI FERROVIA'
DI ERMANNO REA
(RIZZOLI, pp. 358 - 19,00 euro)


Una lunga passeggiata nel ventre nero di Napoli, tra le ferite concrete e dell'anima di una citta' e della sua gente, fatta in compagnia di una guida particolare, un ex naziskin di nome Caracas che a 55 anni si ritrova allo sbando e nottetempo si unisce agli ultimi della terra di cui si sente parte. Un romanzo comunque che vive in bilico tra passato e presente, tra letteratura e cronaca, tra fantasia e vita, che e' l'unico modo per dar spessore e far intravedere le radici e il senso, o il nonsenso, di una certa realta'.

Tra l'io narrante ''vecchia cariatide comunista'' e Caracas nasce un'amicizia e una frequentazione che sono il filo rosso di un racconto che cerca di capire cosa abbia sotterrato quel mare di cemento che ha tolto la vista del mare alla citta', ricordando amici e scrittori, da Rea a Prisco e Compagnone, per citarne alcuni, e la loro carica e voglia di nuovo, di riscatto, che finisce inevitabilmente per fare da controcanto alla delusione e l'ansioso spaesamento del presente.

Tanto che il libro finisce per parere una sorta di commiato da una Napoli che non esiste piu' se non come luogo della memoria e dell'anima. E in questo anche una abbandono malinconico e straziante della speranza che qualcosa di diverso possa accadere, che il corso degli avvenimenti, dell'abbrutimento, del degrado umano, civile e materiale, possa prendere un'altra via. Un sentimento che si allarga e diventa quello comune di un paese che deve fare i conti con se stesso, sena infingimenti, per riuscire a ripartire

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